Gaia Manzini, Ultima la luce

Un romanzo sulla riscoperta di sé

Un lungo matrimonio pieno di crepe sotterranee quello di Ivano e Sofia. Lei muore e tre mesi dopo lui, ancora confuso dal senso di perdita, parte da Milano per raggiungere il fratello Lorenzo, che si è trasferito a Santo Domingo. Stavolta con lui non trova il solito affiatamento e scopre una verità scomoda con cui fare i conti. Tornato a Milano, Ivano si confronta con sua figlia Anna, in crisi con il compagno. In Ultima la luce, pubblicato da Mondadori, Gaia Manzini affronta il tema della coppia e insieme quello della paternità: che cosa cerchiamo nella persona a cui ci affidiamo per la vita? Qual è l’elemento che ci convince a perseverare in un legame? Come stare vicini ai figli, una volta che questi sono cresciuti, rispettandone le scelte e fornendo loro tutto il nostro sostegno? I personaggi di Manzini hanno una consistenza fisica da cui non si può prescindere: c’è un indugiare dell’autrice su pance, rughe, trucchi, profumi, abbigliamento, e anche gli interni hanno una loro personalità (scelta e disposizione di cuscini, lampade, tavolini, fotografie contrassegnano un’atmosfera, uno stato d’animo). Un romanzo sulla possibilità di ricominciare, riconciliandosi con il proprio passato, accettando le proprie debolezze e i propri errori. Per il suo protagonista il momento di massima consapevolezza di sé e dei suoi legami si realizza nello spazio franco della piscina in cui

l’unica certezza era quel blu, il suo odore, lo schiaffo dell’acqua quando ti buttavi


Gaia Manzini è nata a Milano nel 1974 e vive a Roma. Ha esordito nel 2009 con la raccolta di racconti Nudo di famiglia (Fandango, finalista premio Chiara). Nel 2012 ha pubblicato il romanzo La scomparsa di Lauren Armstrong (Fandango, selezione premio Strega) e nel 2014 Diario di una mamma in pappa (Laterza). Ultima la luce è il suo primo romanzo edito da Mondadori.

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