Gianluigi Ricuperati, Est
Una sorprendente installazione londinese
Era la fine dell’inizio del ventunesimo secolo, e mi guadagnavo da vivere facendo il fotografo. Ero venuto al mondo da quarant’anni. Avevo ormai capito che il mondo era un magnifico handicap. Anzi. Che era il campo da golf che si poteva affrontare solo con un magnifico handicap. Anzi. Che non tutti gli handicap erano magnifici. Parlo dell’handicap a comprendere, tipico di alcuni. Parlo dell’handicap a perdonare, tipico di altri. Parlo dell’handicap a intuire. Dell’handicap a sostenere. Dell’handicap a immaginare. Dell’handicap a far fiorire. Il paesaggio degli uomini e delle donne mi sembrava in quel momento una labirintica collezione di handicap. Ma nessuno, a quel punto, era messo peggio di me: perché il mio handicap era non sapere amare altri adulti.
Gianluigi Ricuperati è nato a Torino il 13 agosto 1977. Dopo saggi usciti per Bollati Boringhieri e Laterza, esordisce nel romanzo con Il mio impero è nell’aria (minimum fax 2011) a cui seguono La produzione di meraviglia (Mondadori 2013), edito in Francia da Gallimard, e La scomparsa di me (Feltrinelli 2017). Già direttore creativo della Domus Academy, è fondatore dell’Institute for Production of Wonder, che svolge lavoro di ricerca e comunicazione per istituzioni pubbliche e private. Scrive sulla Repubblica, Il Foglio e altre testate.