Olivier Guez, La scomparsa di Joseph Mengele

La seconda vita del medico nazista

In La scomparsa di Joseph Mengele, tradotto da Margherita Botto per Neri Pozza, Olivier Guez ricostruisce la seconda vita del famigerato medico nazista, a partire dal viaggio in nave che lo porta a Buenos Aires. In America Latina a Mengele, che inizialmente si fa chiamare Helmut Gregor e finge di essere un meccanico tedesco di nazionalità italiana, viene garantita l’impunità grazie all’aiuto dei numerosi e ben organizzati filonazisti nell’Argentina di Perón, ma anche in Paraguay e Brasile. Bauer racconta un Mengele impegnato nello sforzo di sopravvivere di paese in paese, mai pentito degli orrori perpetrati e in contatto costante con i suoi familiari in Germania, tanto da riunirsi con la cognata rimasta vedova. All’unico figlio, cresciuto lontano da lui, che lo incalza da adulto per sapere la verità su Auschwitz, Mengele risponde di aver fatto il suo dovere di soldato della scienza tedesca: “proteggere la comunità organica biologica, purificare il sangue, sbarazzarlo dai corpi estranei”. Finirà per morire a sessantasette anni su una spiaggia brasiliana dopo un bagno nell’oceano.

Custode della purezza della razza e alchimista dell'uomo nuovo: dopo la guerra lo attendevano una formidabile carriera universitaria e la riconoscenza del Reich vittorioso. Sangue e suolo, la sua folle ambizione, il grande progetto di Heinrich Himmler, il suo capo supremo. Auschwitz maggio 1943 - gennaio 1945. Gregor è l'angelo della morte, il dottor Josef Mengele.

Olivier Guez è nato a Strasburgo nel 1974. Tra i suoi libri: L’impossible retour, une histoire des juifs en Allemagne depuis 1945 (2007), Eloge de l’esquive (2014) e Les Révolutions de Jacques Koskas (2014). Collabora a Le Monde, Le Point e al New York Times. Nel 2016 ha ricevuto il premio per il cinema tedesco per la miglior sceneggiatura con il film Lo stato contro Fritz Bauer.