Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita

Il primo romanzo dello scrittore delle borgate

Pubblicato nel 1955 dall'editore Garzanti, Ragazzi di vita è il primo romanzo di Pier Paolo Pasolini. Appaiono qui, per la prima volta, molti dei temi di tutta la sua opera: il mondo delle borgate, il dialetto, la vita del sottoproletariato urbano della Capitale. Michela Ponzani e il professor Mauro Canali a Il Tempo e la Storia, il programma di Rai Storia, ripercorrono alcuni temi storici presenti in questo libro: la Roma del dopoguerra, l'immigrazione, la miseria, l'emergenza abitativa. Nel corso di tutta la puntata saranno presenti brani di Ragazzi di vita letti da una delle più importanti interpreti dello spettacolo italiano: Monica Guerritore.

Era come una mano di colore data sul venticello, sui muri gialletti della borgata, sui prati, sui carretti, sugli autobus coi grappoli agli sportelli. Una mano di colore ch'era tutta l'allegria e la misera delle notti d'estate del presente e del passato - Ragazzi di vita


Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 - Roma, 1975) scrittore, poeta, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista, è stato uno tra i maggiori intellettuali italiani degli anni Settanta, il poeta è amato e odiato per la radicalità dei suoi giudizi e per le sue aspre critiche alle abitudini borghesi, ma anche al movimento sessantottino. Trascorre l’infanzia in Friuli per poi trasferirsi a Bologna, dove inizia le sue frequentazioni letterarie e culturali. Nel 1945, Pasolini è Academiuta di lenga furlana, per promuovere l’utilizzo del dialetto nella letteratura. Nel 1955 pubblica Ragazzi di vita: il libro, che tratta il tema della prostituzione omosessuale maschile, viene accusato di oscenità. Nello stesso anno, fonda la rivista letteraria Officina e nel frattempo inizia a lavorare nel cinema. Il suo primo film, Accattone, è del 1960. Seguiranno Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, Il Decameron, Fiore delle mille e una notte e molti altri. Pasolini fa discutere anche al di fuori della letteratura e del cinema: famosa è la sua invettiva contro la “falsa rivoluzione” e i “borghesi conformisti”, con la quale si schiera, all’indomani degli scontri di Valle Giulia, contro il movimento studentesco. Per l’omicidio di Pasolini verrà condannato un “ragazzo di vita”, Pino Pelosi, che poi ritratterà la confessione. Le circostanze della morte di Pasolini non sono ad oggi ancora state chiarite.