Alessandra Sarchi, La notte ha la mia voce

Un romanzo sul corpo

Un incidente di macchina che a trent’anni ti toglie l’uso delle gambe. L’ospedale, la rianimazione, la sensazione di essere mezza morta, la fisioterapia, la riabilitazione. Ci sono dei libri cambiano la prospettiva con cui guardiamo alle cose. Alessandra Sarchi nel prodigioso romanzo, La notte ha la mia voce, pubblicato da Einaudi, descrive “la brama della polvere, della terra che ti fodera fino ai malleoli e s’appiattisce sotto i talloni”, spiega cosa voglia dire stare “acculata sulla sedia” senza dominare più nulla dall’alto, esprime il rimpianto per l’amatissima danza, coltivata da quando era bambina, rivela l’ansia che ti fa ingigantire ogni sintomo, dipendere dai medici più di quanto vorresti. Al centro del libro c’è l’incontro tra la protagonista, sfiduciata, sfinita e un personaggio pieno di energia, la Donnagatto. Conosciuta prima attraverso la voce, durante le comuni sedute di fisioterapia, Giovanna, una coetanea a cui è stata amputata una gamba e che non muove l’altra, è un turbine di iniziative e di vitalità. La casa di Giovanna tutta piena d’immagini di danza e danzatori; il lavoro di Giovanna, la voce erotica che da un call center notturno accende le fantasie di uomini soli: Alessandra Sarchi non fornisce interpretazioni alla sua Donnagatto, lascia che si confronti con la sua protagonista, che facciano insieme un pezzo di strada. Poi la Donnagatto, che non sa stare ferma, sparisce; la sua famiglia dice che è in viaggio. Resta l’eco della sua splendida voce, resta la lezione di libertà che ha incarnato. Con Alessandra Sarchi a Libri Come 2017 abbiamo parlato dei temi e della lingua di La notte ha la mia voce.

Come può sapiens-sapiens, che nella sua preistoria personale e di specie ha sperimentato la sicurezza della gravità, immaginare il pericolare gelatinoso di chi, lasciando perdre i piedi, non può nemmeno più sentire il sedere, eppure sul sedere sta appoggiato tutto il giorno, e si sposta sopra quattro ruote, che saranno pure la più grande invenzione umana, ma per funzionare hanno bisogno di altrettanto artificio umano, ossia di superfici levigate?

Alessandra Sarchi è nata a Reggio Emilia nel 1971, vive a Bologna. Ha pubblicato Segni sottili e clandestini (Diabasis 2008). Per Einaudi Stile Libero è uscito nel 2012 il romanzo Violazione, vincitore del premio Paolo Volponi opera prima, nel 2014 L'amore normale e nel 2017 La notte ha la mia voce.