Cristina Marconi, Città irreale

Cristina Marconi, Città irreale

A Londra alla ricerca di sé

Cristina Marconi, Città irreale
In Città irreale (Ponte alle Grazie), Cristina Marconi racconta la travagliata storia d’amore tra Alina, una ragazza romana, e la città di Londra, in cui ha scelto di andare a vivere e a lavorare (accettando un incarico meno prestigioso di quello che aveva a Roma). Quando la incontriamo Alina, sconsolatissima, è in un ristorante di Soho con una collega giapponese e un altro gruppetto di persone di cui non le importa niente: lei non lo sa ancora, ma la prima e più sfortunata fase del suo soggiorno inglese sta per chiudersi. Viene infatti invitata a una festa da Sally, la sua capa, e lì fa amicizia con Katie, la sorella di questa, che diventa la sua coinquilina e incontra Iain, che oltre ad essere un medico carino e simpatico, ama l’Italia e ha passato il gap year a Reggio Emilia facendo volontariato in carcere. La seconda fase vede Alina fidanzata con Iain e quasi perfettamente integrata nel mondo londinese, ma quando lui le chiede di andare a Bristol con lui e di sposarlo, lei non se la sente. Comincia la terza fase, quella delle amicizie con gli italiani a Londra, delle storielle di solo sesso, dell’ascesa lavorativa; non sarà definitiva neppure questa. La bravura di Marconi sta nel ritrarre in modo preciso una generazione alla ricerca di sé, soprattutto nella componente femminile, la più intraprendente e di riflesso nel raffigurare l’italia di oggi, sempre meno dotata di forza attrattiva per i giovani.

Mi piace Londra, sì che mi piace. Avete notato che ha la struttura di una cantilena? Innanzitutto le costruzioni, pure quelle separate da un abisso sociale, esibiscono più cose in comune che differenze, fateci caso. Grandi parchi, giardini sul retro, spazi verdi in mezzo alle piazze, case a schiera, scale esterne, bovindi, porte colorate, due piani, muretti. In città si trovano sempre gli stessi motivi ricorrenti con variazioni di sostanza ma raramente di forma, e la gente vive in piccoli mondi a schema fisso da riempire come vuole, come uno scolaro che scrive su un foglio a quadretti per non perdersi.

Cristina Marconi è giornalista freelance, a Londra da sette anni, scrive per Il Messaggero e Il Foglio di politica britannica e di cultura. Laureata in filosofia alla Normale di Pisa, dopo anni a Bruxelles ha pubblicato un libro sulla stampa e l’Unione europea, Reporting the Eu, con John Lloyd.