Alan Pauls, Trance
Autobiografia di un lettore
S’intitola Trance, Autobiografia di un lettore, il libro di Alan Pauls dedicato alla sua passione per i libri: un excursus in ordine alfabetico nel mondo della lettura. Pauls parte dalla constatazione di essere diventato scrittore per poter leggere a suo piacimento (mentre scrivere è una compulsione strategica, leggere per lui è un vizio gratuito, benefico, generoso). La lettura, secondo Pauls, è l’unica pratica continua rimasta al mondo, il suo nemico è l’interruzione e per leggere dobbiamo rinunciare al multitasking a cui siamo abituati. Il posto in cui lui legge meglio è in aereo: per preparare la valigia ci mette poco, per scegliere le letture con cui partire diversi giorni. Pauls rievoca le figure che l’hanno guidato nella scoperta della lettura, il suo professore di lettere, il nonno paterno che leggeva per lui in tedesco. La lettura in sé non è né buona né cattiva, Pauls la definisce un’energia che si esplica in modi diversi. Il vero lettore sperimenta uno stato di trance: non c’è modo migliore per isolarsi dal mondo. Abbiamo incontrato Alan Pauls al Salone del libro di Torino, traduzione consecutiva di Giulia Zavagna.
Alan Pauls è nato a Buenos Aires nel 1959. Scrittore, critico letterario, sceneggiatore, ha vinto nel 2003 il più importante riconoscimento letterario per la lingua spagnola, il Premio Herralde. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da SUR, nel cui catalogo compaiono la Trilogia della perdita (Storia del pianto, Storia dei capelli, Storia del denaro), Il fattore Borges (2016) e Il passato (2017).Leggere non è solo una passione dell’immaginazione: è una pratica quotidiana, un lavoro, una missione, una militanza, un rituale da burocrate, una terapia, una disciplina, una fede, un’abitudine, un peccato, un investimento, un impegno, un debito, un hobby, una droga - tutto nello stesso momento, in ogni momento. Non c’è nulla che faccia con la stessa frequenza, la stessa dedizione, la stessa obbedienza bovina, lo stesso grado di necessità.