Elizabeth Strout, Tutto è possibile

Vita di provincia

Il romanzo Tutto è possibile di Elizabeth Strout  traduzione di Susanna Basso, Einaudi) è incentrato su chi ha lasciato il proprio luogo d’origine (la Lucy di Mi chiamo Lucy Barton, di cui questo libro è il seguito, anche se si può leggere indipendentemente da questo ) e su chi ci è rimasto a vivere. Siamo ad Angash, Illinois, e in ognuno dei nove capitoli-racconti compaiono uno o più personaggi alle prese con bilanci esistenziali. C’è chi si sente soddisfatto nelle sue aspettative, nonostante i rovesci di fortuna (come Tommy, l'ex bidello che ha visto bruciare la sua fattoria ma, felice di aver messo in salvo la famiglia, è riuscito ad accontentarsi della sua nuova vita), chi è divorato dal risentimento (Vicky non ha smesso di invidiare il successo che ha portato la sorella Lucy lontano da lì), chi ha sognato l’amore e si trova accanto una persona diversa da quella conosciuta in gioventù (è il caso di Charlie che cerca sollievo alla sua routine quotidiana nell’appuntamento settimanale in un motel). Un altro prezioso tassello nell’esplorazione dei legami familiari portata avanti da Strout nella sua narrativa.Abbiamo incontrato Elizabeth Strout a Mantova in occasione di Festivaletteratura. Ci ha svelato di aver scritto Tutto può succedere in parallelo a Mi chiamo Lucy Barton.

Tommy Gutpill era stao un tempo proprietario di un caseificio ereditato dal padre e situato a un paio di miglia dal centro di Amgash, llinois. Tutto ciò risaliva a parecchi anni prima, ma a Tommy capitava ancora di svegliarsi con lo stesso terrore che aveva provato la notte che un incendio aveva raso al suolo il caseificio. Anche la casa era completamente bruciata; il vento aveva portato le scintille dentro l'abitazione che si trovava poco lontana dalle stalle. Colpa sua - aveva sempre pensato che fosse stata sua la colpa.  


Elizabeth Strout è nata nel Maine ma da molti anni vive a New York. Ha pubblicato i suoi racconti sul New Yorker e su molte altre riviste. In Italia ha pubblicato, per Fazi editore, tre romanzi, Amy e Isabelle, Resta con me e I ragazzi Burgess, e la raccolta di racconti Olive Kitteridge. Con Olive Kitteridge ha vinto il Premio Pulitzer (2009), il Premio Bancarella (2010) e il Premio Mondello (2012). Dalla stessa raccolta di racconti è stata tratta una serie tv, prodotta dalla Hbo. Per Einaudi ha pubblicato Mi chiamo Lucy Barton (2016 e 2017) e Tutto è possibile (2017).