Robert Menasse, La capitale

Vanesi, idealisti e lobbisti a Bruxelles

Lo scrittore austriaco Robert Menasse nella Capitale, il romanzo pubblicato da Sellerio nella traduzione di Marina Pugliano e Valeria Tortelli, racconta da vari punti di vista l’atmosfera che si respira a Bruxelles e nel Parlamento europeo, concentrandosi in particolare su una delle commessioni più neglette, la Commissione Cultura. La sua direttrice, l’ambiziosissima Fenia Xenopoulou che viene dalla Grecia e trova insulso il dipartimento che le è stato affidato, accoglie l’idea di un’iniziativa per rilanciarlo (sempre nella speranza di potersene andare da lì). Il giovane funzionario Martin Susman propone di partire da Auschwitz, organizzando un grande evento al campo di concentramento per commemorare con i pochi sopravvissuti ancora in vita l’anniversario della nascita della Commissione. Mentre il progetto procede (e poi viene affossato) a Bruxelles succede di tutto: un uomo viene ucciso e alla polizia viene detto di non indagare sul caso; un maiale si aggira per le vie della città. Il via vai di trolley è interrotto alla fine da un attentato alla stazione: l’attualità entra di prepotenza nella fiction.  Una visione per nulla rassicurante dei politici, degli affaristi e delle forze dell’ordine e di quelle del caos che si muovono nella città belga. Abbiamo incontrato Robert Menasse al Salone di Torino.

Ecco l’idea: non bastava vendere nel modo migliore il lavoro quotidiano della Commissione, bisognava festeggiarla, bisognava indurre la gente a farle gli auguri, a congratularsi con lei perché esisteva, bisognava celebrarla invece che limitarsi a elemosinare consensi, rettificare cliché e controbattere leggende e dicerie.

Robert Menasse (Vienna, 1954) ha studiato germanistica, filosofia e scienze politiche a Vienna, Salisburgo e Messina. Traduttore dal portoghese, nel 1998 ha ricevuto il Premio nazionale austriaco per la saggistica. Dal 2005 si occupa di questioni legate all’Europa e all’Unione europea e nel 2012 è stato ospite della Commissione europea in qualità di osservatore. Tra i suoi romanzi, Don Juan de la Mancha. La riscoperta del piacere (2008) e Ich kann jeder sagen(2009). Con Sellerio ha pubblicato La capitale (2018), finalista al Premio Strega Europeo 2019, e Un messaggero per l'Europa (2019).