Simona Lo Iacono, L'albatro
Un originale ritratto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’autore del Gattopardo è al centro del romanzo di Simona Lo Iacono, L’albatro, pubblicato da Neri Pozza. Lo Iacono immagina un Tomasi di Lampedusa in punto di morte, ricoverato in una clinica romana, intento a rievocare i momenti principali della propria vita su sollecitazione di Licy, sua moglie, che gli ha regalato un diario. L’altro tempo della narrazione vede un Giuseppe bambino alle prese con un meraviglioso compagno di avventure, Antonno, che fa tutto al contrario ed è dotato di una sfrenata immaginazione. In vacanza con Antonno a Santa Margherita Belice, Giuseppe assiste ai lunghi preparativi di uno spettacolo teatrale di attori itineranti e sviluppa l’interesse per la messa in scena che svilupperà nel Gattopardo, il suo libro della maturità, il suo capolavoro di cui non riuscirà a vedere la pubblicazione. Un ritratto appassionato e ricco di sfumature.
Simona Lo Iacono è nata a Siracusa nel 1970, ed è magistrato presso il tribunale di Catania. Il suo primo romanzo, Tu non dici parole (Perrone 2008), ha vinto il premio Vittorini Opera prima. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Le streghe di Lenzavacche (Edizioni E/O), selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega, nel 2017 Il morso per Neri Pozza.Ho concepito il Gattopardo alla fine della vita, ma l’ho scritto come avrei fatto nell’infanzia. Via via che scrivevo, il palazzo di Santa Margherita riviveva in me con i suoi ritmi misteriosi, i suoi anditi, le sue soffitte. E – insieme a esso – anche il mio gigante in qualche modo si risvegliava, opponendo al disfacimento un canto di bellezza. Era inevitabile. Decisi che avrei dato la morte al principe di Salina in un mese abbagliante, quello di luglio, e scrissi le pagine del suo trapasso pensando che anche io avrei fatto lo stesso, ricapitolando le annate buone, quelle malvagie, l’amore dato, l’amore ricevuto.