Rovine di Gabriele Tinti
Legge Alessandro Haber ai Musei Capitolini
Rovine rientra nel progetto di Gabriele Tinti che vede grandi attori (tra i quali Joe Mantegna, Robert Davi, Burt Young, Franco Nero, Luigi Lo Cascio, Anatol Yusef, Alessandro Haber) che leggono i suoi testi di fronte alle opere conservate nei maggiori Musei di arte antica come il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e di Palazzo Altemps e la Gliptoteca di Monaco.Rovine raccoglie una serie di scritti in forma di versi, frammenti e brevi saggi che ho destinato alla scultura vivente dell’attore, al kolossos capace di fornire nuova voce a ciò che è oramai irrimediabilmente scomparso. Questo tentativo muove dal tragico senso di morte, di vacuità, che appartiene persino ai capolavori che vorremmo eterni. L'indeterminatezza che ha circondato spesso le loro attribuzioni, il carattere talvolta puramente ipotetico degli studi, le disiecta membra, la frammentarietà mutilata, con le quali quasi sempre dall’antichità sono giunti sino a noi, rappresentano quel che rimane del desiderio dell’uomo di avvicinarsi agli dei. Perché ‘quel che riguarda il corpo è una corrente che passa, quel che riguarda l’anima sogno e vanità; l’esistenza è battaglia in terra straniera; la gloria postuma oblio’ (Marco Aurelio), lenta caduta nella dimenticanza, nell’indifferenza dell’inorganico. Neanche le nostre opere ne sono immuni, così come ciò che più veneriamo. Nonostante il nostro disperato tentativo di preservarle e di resistere.
Gabriele Tinti è un poeta, scrittore e critico d’arte. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposo, Il Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Istituzioni come il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles e la Glyptothek di Monaco. Le sue poesie sono state lette da attori come Robert Davi, Marton Csokas, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Anatol Yusef, Luigi Lo Cascio, Alessandro Haber, Silvia Calderoni, Enrico Lo Verso, Jamie Mc. Shane e Joe Mantegna. Nel 2014 è stato invitato a partecipare alla Special Edition Series del SouthBank Centre di Londra. Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira Rizzoli) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano. Dal 2016 al 2018 ha composto alcune poesie ispirate ai capolavori di Giorgio de Chirico collaborando con il Metropolitan Museum of Art, la Peggy Guggenheim Collection, il MOMA di New York e il Museo del ‘900 di Milano. Nel 2018 il suo progetto di poesia ecfrastica “Rovine” è stato insignito del Premio Montale con una cerimonia al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps ed è stato l’unico progetto di scrittura scelto per celebrare il riallestimento delle collezioni del Getty Villa, per proseguire il dialogo iniziato con la mostra di artisti contemporanei “Plato in LA” in occasione della quale alcuni dei più celebrati artisti del panorama odierno hanno reinterpretato l’impatto di Platone sul mondo contemporaneo.
Nello stesso anno ha esteso la sua opera ispirata ai capolavori dell’arte anche alla pittura rinascimentale con una lettura alla Pinacoteca di Brera.
Nel 2020 è prevista l’uscita della sua raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York).
Alessandro Haber, nato a Bologna, trascorre gran parte della sua infanzia in Israele insieme al padre rumeno e alla madre italiana. Recita per Nanni Moretti in "Sogni d'oro" (1981); in "Amici miei - Atto II" (1982) di Mario Monicelli; partecipa al film di esordio di Gabriele Salvatores, "Sogno di una notte d'estate"(1983) e nel 1986 Pupi Avati lo scrittura per "Regalo di Natale". Nel 1986 compare in "La donna del traghetto" di Amedeo Fago, "Anche lei fumava il sigaro" di Alessandro di Robilant, "Grandi magazzini" di Castellano Pipolo, "Innocenza" di Villi Hermann e "Com'è dura l'avventura" di Flavio Mogherini. Nel 1989 vince il Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista per il film, "Willy Signori e vengo da lontano" di Francesco Nuti. Negli anni novanta recita in “Parenti serpenti” del 1992 di Mario Monicelli. In teatro ha recitato in “Orgia” di Pier Paolo Pasolini, “Woyzeck” di Georg Büchner, “Arlecchino, Ugo” di Carla Vistarini, “Scacco pazzo” (da cui ha poi tratto l'omonimo film del 2003 che lo ha visto debuttare come regista) e “L'avaro” di Molière. Nel 2006 riceve il Premio Gassman come miglior attore per l'interpretazione di “Zio Vanja” nell'omonimo testo di Anton Čechov. Scrive e canta canzoni. Il suo primo CD è "Haberrante"(1995), a cui seguono "Qualcosa da dichiarare" (1999), "Il sogno di un uomo" (2003) e "La valigia dell'attore" singolo composto da Francesco De Gregori. Nel 2006 lavora con Giuseppe Tornatore ne "La sconosciuta" ottenendo il Nastro d'Argento nel 2007 come miglior attore non protagonista e, nel 2011, è diretto da Ermanno Olmi nel film "Il villaggio di cartone”.