Giorgio Ghiotti, Gli occhi vuoti dei santi

Dodici racconti tra prosa e poesia

 
In  Gli occhi vuoti dei santi (Hacca) Giorgio Ghiotti presenta dodici racconti sul faticoso inizio della maturità: il peso dei padri, i tradimenti, l’amicizia e le sue follie, la gelosia, la trasgressione, lo studio, la scrittura, i maestri letterari e cinematografici sullo sfondo di una Roma molto ben evidenziata. Frammenti di narrazione che attingono al linguaggio della poesia: “Sappiamo diventare famiglia sempre troppo tardi e solo prima del crollo, senti gli scheletri che già escono dall’armadio, in fila indiana ci salutano con la mano. Una recita perfetta”, che spaziano dal molto vicino al molto lontano, dalla propria formazione a fantasie crudeli ispirate da personaggi enigmatici.

Crescere è un buco arrugginito e bellissimo che si allarga, si slabbra e pare, a vederlo dal bordo, un cratere gigante, meraviglioso, lo spettacolo di un solco lunare nel quale qualcuno resta intrappolato per sempre.

Giorgio Ghiotti è nato nel 1994 a Roma, dove ha studiato Lettere presso l'Università La Sapienza. Collabora con l’editore Bompiani. Ha esordito nella narrativa con la raccolta Dio giocava a pallone (nottetempo, 2013) e nella poesia con Estinzione dell'uomo bambino (Perrone, 2015). Ha inoltre pubblicato Rondini per formiche (nottetempo 2016), Via degli angeli (Bompiani 2016, con Angela Bubba) e la raccolta poetica La città che ti abita (Empirìa 2017) e il saggio Costellazioni (Empìria 2019).

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