La scomparsa di Marco Polillo

In difesa della lettura

Marco Polillo ci ha lasciati. Perdiamo un gentiluomo, un editore, un grande presidente per l’Associazione Italiana Editori e Confindustria Cultura Italia: così lo ha ricordato Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE). Polillo ha investito tutta la vita nell’editoria come manager, editore e anche scrittore: è stato membro del Consiglio Generale e della Giunta Esecutiva dell'AIE per vari mandati, nonché presidente del Gruppo Piccoli editori di varia dell'AIE e Vicepresidente dell'AIE. È stato presidente di AIE per tre mandati.

In questa intervista realizzata alcuni anni fa, Marco Polillo sosteneva che il libro andava reso familiare sin dalla più tenera età sia in forma cartacea sia digitale e lamentava i tagli alla cultura. Parlava della crisi economica e delle sue ripercussioni anche in campo editoriale, osservando che i libri non venivano più percepiti come bene rifugio e si riducevano gli acquisti. Sosteneva che la disaffezione alla lettura è un fenomeno pericoloso: è difficile risalire la china, una volta discesa.  

Marco Polillo, nato a Milano, è stato direttore generale di Rizzoli e Mondadori, e ha fondato la casa editrice che porta il suo nome, oltre a essere presidente dell’Associazione Italiana Editori per tre mandati. Da sempre appassionato di gialli, ha curato numerose antologie. Ha pubblicato Testimone invisibile (Piemme 1997 e 2010) e Corpo morto (Piemme 2009), sempre con protagonista il vicecommissario Enea Zottìa. Rizzoli ha pubblicato Il pontile sul lago (2011), Villa tre pini (2012), Il convento sull'isola (2014) e Corpo morto (2014). È morto il 22 ottobre 2019 a Milano a settant'anni.