Jack Kerouac secondo Alessandro Portelli

Jack Kerouac secondo Alessandro Portelli

Intervista di Giancarlo Susanna

Jack Kerouac secondo Alessandro Portelli
Alessandro Portelli è uno dei più importanti esperti di letteratura anglo-americana del nostro paese. Autore di saggi leggendari - non si può studiare la musica tradizionale degli Stati Uniti senza leggere Woody Guthrie e la cultura popolare americana (1975) - offre numerosi spunti di riflessione sull'opera e sulla figura di Jack Kerouac, scrittore simbolo della Beat Generation.

Ho letto una sua intervista in cui spiegava il successo italiano di Kerouac - e di On The Road in particolare - con la singolare coincidenza dell'uscita del libro con il boom della motorizzazione (la 600, gli scooter). Il fatto è, poi, che Kerouac è ancora molto popolare e molto letto tra i ragazzi. Quali sono secondo lei le cause di questo fenomeno?
Io credo che sia un libro molto adolescenziale - dopo tutto, si chiude sulla ricerca del padre. È anche un libro molto autoindulgente, rassicurante. Nessuno rischia davvero gran che, ogni rapporto è risolvibile (penso all'insopportabile episodio della ragazza messicana), tutto è fluido, romantico. Una cosa che non so è se la sua popolarità abbia una componente di genere: piace anche alle ragazze?

Non pensa che Kerouac sia rimasto in qualche modo prigioniero del personaggio da lui stesso creato e che questo gli abbia impedito di mettere a fuoco le sue idee sulla scrittura con maggior lucidità?
Per quanto ne so, direi di sì, e in gran parte quel personaggio glielo hanno creato i lettori e i critici.

Cosa pensa del suo concetto di "scrittura automatica"?
Penso che a volte dia dei buoni risultati, altre volte permetta di passare per originale e brillante qualunque cosa irriflessa ci venga in mente.

Per poter fare le cose in automatico bisogna prima avere imparato a farle con molta cura e attenzione e competenza. Un effetto non positivo di Kerouac sui suoi lettori adolescenziali è quello di legittimarli nel saltare la fase dell'apprendimento e della revisione.

Quali sono - se ci sono - i libri di Kerouac che lei preferisce?
On The Road resta il migliore.

E le poesie? Cosa ne pensa?
Mi sembrano di qualità ineguale.

Non pensa che certi libri - I sotterranei è il primo che mi viene in mente - avrebbero bisogno di una nuova traduzione?
L'ho scritto molto tempo fa: alcune traduzioni italiane distorcono il testo per adattarlo al personaggio Kerouac creato dai suoi sacerdoti nostrani e lo danneggiano. Spesso è più serio di come ce lo fanno apparire.