Sandro Veronesi vince il Premio Strega 2020

Il romanzo vincitore è Il colibrì, edito da La Nave di Teseo

Il romanzo Il colibrì di Sandro Veronesi, edito da La Nave di Teseo, vince la LXXIV edizione del Premio Strega con 200 voti.
Per Sandro Veronesi è la seconda vittoria dopo Caos Calmo nel 2006. L'unico precedente di doppia vittoria nella storia del premio è Paolo Volponi, che vince nel 1965 con La macchina mondiale, e nel 1991 con La strada per Roma.

Così la classifica finale del Premio Strega 2020:
 
Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo) - 200
Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi) - 132
Valeria Parrella, Almarina (Einaudi) - 86
Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli) - 70
Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori) - 67
Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri) - 50

Il protagonista de Il colibrì è Marco Carrera, un oculista quarantenne. Il libro si apre con la visita che gli fa a sorpresa lo psicoanalista della moglie, che viola il segreto professionale perché è preoccupato per lui. Veronesi racconta poi la dolorosa separazione di Carrera dalla moglie in seguito alla scoperta che il loro legame è fondato su una serie di menzogne, il suo rapporto con l’amatissima figlia Adele e la relazione platonica a distanza con Luisa, la donna di cui è da sempre  innamorato. Attraverso vari flash back conosciamo la famiglia d’origine di Marco, i suoi genitori, che pur divisi su tutto passano la vita insieme, il fratello Giacomo divorato dalla gelosia nei suoi confronti e la tormentata sorella Irene, ma conosciamo anche Duccio Chilleri, l'Innominabile, compagno di scuola e di gioco d’azzardo, personaggio stravagante condannato all’ostracismo per la fama di iettatore. Marco invecchia e si trova ad allevare la nipote come aveva allevato la figlia e ad accompagnare i genitori negli ultimi faticosi anni di malattia. È un uomo che sa resistere ai colpi del destino, sa esserci per le persone a cui vuole bene e ciò che ha ben seminato non tarderà a dare buoni frutti.

Dietro al movimento è facile capire che c’è un motivo, mentre è più difficile capire che ce n’è uno anche dietro l’immobilità. Ma questo è perché il nostro tempo ha conferito sempre più valore al cambiamento, anche quello fine a se stesso, e il cambiamento è quello che vogliono tutti. Così, non c’è niente da fare, alla fine chi si muove è coraggioso e chi resta ferma è pavido, chi cambia è illuminato e chi non cambia è un ottuso. È ciò che ha deciso il nostro tempo. Per questo mi fa piacere che tu ti sia accorta (se ho capito bene la tua lettera) che ci vogliono coraggio ed energia anche per restare fermi.

Sandro Veronesi è nato a Firenze nel 1959. È laureato in architettura. Ha pubblicato: Per dove parte questo treno allegro (1988), Live (1996, nuova edizione La nave di Teseo 2016), Gli sfiorati (1990), Occhio per occhio. La pena di morte in quattro storie (1992), Venite venite B–52 (1995, nuova edizione La nave di Teseo 2016), La forza del passato (2000), Ring City (2001), Superalbo (2002), No Man’s Land (2003, nuova edizione La nave di Teseo 2016), Brucia Troia (2007, nuova edizione La nave di Teseo 2016), XY (2010), Baci scagliati altrove (2012), Viaggi e viaggetti (2013), Terre rare (2014), Non dirlo. Il Vangelo di Marco (2015) e Un dio ti guarda (La nave di Teseo, 2016). Pubblicato nel 2005 e vincitore nel 2006 del Premio Strega, Caos calmo (nuova edizione La nave di Teseo 2016) è stato tradotto in 20 paesi. Collabora con il Corriere della Sera. Ha cinque figli e vive a Roma.