Virginia Woolf: la raccolta completa dei racconti

Virginia Woolf: la raccolta completa dei racconti

Anteprima di alcuni incipit

Virginia Woolf: la raccolta completa dei racconti
Grazie a Racconti edizioni, è possibile per la prima volta in Italia avere la raccolta di tutti i racconti della grande Virginia Woolf in un solo libro: Oggetti solidi. Tutti i racconti e altre prose, nella traduzione di Adriana Bottini e Francesca Duranti e per la curatela di una delle più preparate studiose italiane di Virginia Woolf: Liliana Rampello. Impreziosiscono il volume le illustrazioni originali di Franco Matticchio.

Virginia Woolf (1882-1941), è stata una delle più importanti autrici e saggiste inglesi della prima metà del Novecento, ma anche un’appassionata sostenitrice delle lotte per l’uguaglianza tra i generi. Tra le sue opere più importanti e più celebri ricordiamo La signora Dolloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando (1928), mentre tra i suoi numerosi saggi ricordiamo Una stanza tutta per sé (1929), in cui, partendo dalla rivendicazione per ogni donna di uno spazio privato e personale, emerge una profonda analisi sul ruolo della donna, sulle discriminazioni sociali di cui è vittima e su quanto invece sia cruciale che le sia riconosciuta totale uguaglianza rispetto al genere maschile. I libri di Virginia Woolf sono tradotti in tutto il mondo e da autori del calibro di Jorge Luis Borges e Marguerite Yourcenar, e la sua opera è considerata uno dei pilastri della letteratura mondiale di tutti i tempi.

La raccolta completa dei racconti di Virginia Woolf non era disponibile in Italia, e così Racconti edizioni ha deciso di pubblicare il volume Virginia Woolf – Oggetti solidi. Tutti i racconti e altre prose: dalle prime sperimentazioni del flusso di coscienza fino ai racconti più ombrosi della maturità come Il lascito, i racconti contenuti in questo libro rappresentano il più diretto viatico per l’universo linguistico e tematico di Virginia Woolf. Il ruolo della donna, l’incomunicabilità, la fugacità delle emozioni, l’amore per la vita e per l’indicibile, attraversano tutte le sue storie con incredibile consistenza fra le pieghe di una quotidianità che si approssima in modo inaspettato all’universale.

Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo alcuni formidabili incipit tratti dalla raccolta:
 

Il misterioso caso di Miss V.
È un luogo comune dire che non c’è solitudine più assoluta di quella di chi si trovi solo in mezzo a una folla; lo ripetono i romanzieri; e il pathos è innegabile; e, ora, dopo il caso di Miss V., io almeno mi sono convinto che è vero.

Il segno sul muro
Credo che fossimo a metà gennaio di quest’anno quando per la prima volta alzai gli occhi e vidi il segno sul muro. Per fissare una data è necessario ricordare quello che si è visto. Così ora penso al fuoco; il velo immobile di luce gialla sulla pagina del mio libro; i tre crisantemi nella rotonda coppa di vetro sul caminetto. Sì, doveva essere inverno, e avevamo appena preso il tè, perché ricordo che stavo fumando una sigaretta quando alzai gli occhi e vidi per la prima volta il segno sul muro.

Un romanzo non scritto
Una tale espressione di infelicità era sufficiente da sola per far scivolare gli occhi al di sopra dell’orlo della pagina verso la faccia della povera donna – insignificante, a parte quell’espressione, quasi un simbolo dell’umano destino.

Una casa stregata
A qualunque ora ci si svegliasse c’era una porta che si chiudeva. Da una stanza all’altra andavano, mano nella mano, sollevando qua, aprendo là, guardando ancora – una coppia spettrale.

Quartetto d’archi
Ebbene, eccoci qui, e se dai un’occhiata in giro per la sala vedrai che metropolitane e tram e autobus, carrozze private, forse anche, credo, non pochi landò dove ci si può rannicchiare al riparo, si sono dati da fare a tessere fili da una parte all’altra di Londra. E tuttavia comincio ad avere i miei dubbi.

Oggetti solidi
Solo un piccolo punto nero si muoveva nel vasto semicerchio della spiaggia. Via via che si avvicinava allo scheletro arenato di una barca per la pesca delle sardelle, apparve chiaro, per una certa inconsistenza del suo nero, che questo punto possedeva quattro gambe; a ogni istante diveniva sempre più evidente che era formato dalle figure di due giovanotti.

La vedova e il pappagallo: una storia vera
Una cinquantina di anni fa Mrs Gage, una vedova in là con gli anni, se ne stava seduta nella sua casetta in un villaggio dello Yorkshire chiamato Spilsby. Benché fosse zoppa, e piuttosto miope, cercava come poteva di aggiustare un paio di zoccoli, perché aveva solo pochi scellini la settimana per vivere. Mentre era lì che martellava, entrò il postino che le gettò una lettera in grembo.

Felicità
Mentre Stuart Elton si chinava a spazzare via dai pantaloni un filo bianco, quel gesto banale, accompagnato com’era da una slavina, una valanga di sensualità, fu come un petalo che cade da una rosa, e Stuart Elton raddrizzandosi a riprendere la conversazione con Mrs Sutton ebbe l’impressione di essere fatto di tanti petali saldamente e fittamente sovrapposti, tutti arrossiti, tutti permeati di calore, tutti soffusi da questo inesplicabile splendore.

L’uomo che amava i suoi simili
Mentre di fretta attraversava Deans Yard quel pomeriggio, Prickett Ellis si imbatté in Richard Dalloway, o piuttosto, proprio mentre si incrociavano, lo sguardo obliquo che ciascuno lanciò all’altro, sotto il cappello, sopra la spalla, si aprì ed esplose nel riconoscersi; non si incontravano da vent’anni.

La signora nello specchio
Non si dovrebbero lasciare specchi appesi nelle proprie stanze più di quanto si debbano lasciare in giro libretti di assegni aperti o lettere in cui si confessano orrendi delitti.

Lo zio Vanja
«Come sanno vedere quello che sta dietro – i russi! Dietro tutte le piccole mascherate che insceniamo! La decadenza dietro i fiori; la povertà dietro oro e velluti; dietro i ciliegi, i meli – dietro anche a questi» così pen- sava durante lo spettacolo. Poi risuonò uno sparo.
 


Racconti edizioni è una giovane e coraggiosa casa editrice indipendente che, in un’epoca in cui la stragrande maggioranza degli editori respinge la forma racconto perché non abbastanza commerciale, ha scelto di dedicare la propria linea editoriale esclusivamente alla pubblicazione in forma breve.