Alberto Albertini, La classe avversa

In azienda oggi

Sul finire degli anni sessanta, Tempi stretti di Ottiero Ottieri porta nella letteratura il mondo della fabbrica, seguito poi da Memoriale di Paolo Volponi e altri. Oggi Alberto Albertini in La classe avversa, pubblicato da Hacca, fa rivivere quel mondo e ne dà una versione aggiornata. Il suo narratore lavora nell’azienda fondata dal padre e dallo zio, e il suo attivismo si scontra con la voglia di non far niente del cugino. Ma il vero ostacolo che il protagonista incontra nella realizzazione di sé è l’ingegner Cagnone, il manager chiamato dal Presidente come direttore, un uomo che giudica i dipendenti solo in base alla deferenza che gli dimostrano. Tenacemente aggrappato a un progetto da presentare alla General Motors, l’uomo si scontra con il disinteresse di Cagnone; nel frattempo rischia di mandare in crisi la propria famiglia, essendosi infatuato di una giovane collega con un camper in cui di tanto in tanto corre a rifugiarsi mentre continua a studiare per prendere l’agognata laurea in lettere. E se la soluzione ai suoi problemi fosse lasciare il lavoro che lo rende infelice?  

Penso a chi promette rendite incredibili, il mito dei fatturati in crescita e dei profitti a due cifre percentuali. I veri raccolti sono distillati preziosi, frutto di cura, pazienza e impegno. Qual è il lavoro che ha un senso, per cosa vale davvero la pena lottare? Per i miei figli, per Valeria. Dovrei mettere nel nostro rapporto la stessa tenacia e passione della trattativa con gm.


Alberto Albertini è nato nel 1966 a Brescia, dove vive. Laureato in Filologia Moderna, lavora da 34 anni nell’industria, oggi come responsabile dell’innovazione e dello scouting tecnologico di un’azienda leader mondiale nel settore Pharma. Copywriter, giornalista, consulente di marketing e comunicazione, docente a contratto presso la facoltà di Scienze Linguistiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, tra i fondatori della rivista Stile Arte, collabora con la Scuola Holden e Il Giornale di Brescia, ed è l’ideatore e il direttore artistico del festival Rinascimento Culturale. Con l’editore l’Obliquo ha pubblicato un saggio sulla scrittura di Giuseppe Pontiggia. La classe avversa è il suo primo romanzo, segnalato dal Comitato di Lettura del Premio Calvino.