Medico

Le parole dei nostri giorni - Luca Serianni

La parola medico deriva dal latino medicus e appartiene ad una radice che si trova anche nel verbo mederi, che vuol dire 'medicare'. È interessante notare che la forma intensiva rispetto a mederi, cioè meditari, si continua nel nostro meditare. Sembrano due nozioni molto diverse quella del medico e quella di chi medita: in realtà "curare" per il medico non significa forse anche fare una serie di riflessioni che devono arrivare alla diagnosi e adattare la sua scienza al caso singolo?

La parola medico si alterna con quella di dottore: diciamo tutti andiamo dal dottore oltre che dal medico. È significativo che quando noi ci rivolgiamo al medico lo chiamiamo dottore, dottoressa, mentre se ci rivolgessimo a chi ha una laurea in ingegneria o architettura, non lo chiameremmo dottore ma ingegnere, architetto, o anche, meno spesso, ingegnera e architetta.

Medico si collega anche a espressioni che oggi non esistono più in Italia: il medico della mutua si riferisce alla fase precedente al 1978, quando tutti i cittadini erano assistiti da singole mutue. Esisteva fino ad allora anche il medico condotto, che era un dipendente del comune, curava i poveri e fungeva da medico di emergenza. Una grande riforma voluta dall’allora Governo Andreotti con il ministro della sanità Tina Anselmi nel 1978, ha portato all’attuale sistema.



 Luca Serianni è uno dei più autorevoli linguisti italiani. Professore emerito di Storia della lingua italiana presso l’ateneo di Roma La Sapienza, è accademico della Crusca, dei Lincei, dell'Accademia delle Scienze di Torino ed è vicepresidente della Società Dante Alighieri. Nel 2002 e nel 2019 gli sono state conferite due lauree honoris causa dall'Università di Valladolid, e dall'Università di Atene. Ha curato con Maurizio Trifone la nuova edizione del Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana. È direttore delle riviste «Studi linguistici italiani» e «Studi di lessicografia italiana». Si è occupato di grammatica italiana, di lingua letteraria, di linguaggi settoriali (medicina, diritto) e di didattica dell'italiano. Numerosi i suoi contributi e le opere a carattere  scientifico. 
Tra i suoi libri: Grammatica italiana, UTET, 1988 poi Garzanti. Italiani scritti, Il Mulino, 2003. Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente, Garzanti, 2005. Prima lezione di grammatica, Laterza, 2006. La lingua poetica italiana, Carocci 2009. L'ora d'italiano, Scuola e materie umanistiche, Laterza, 2010.  Storia dell'italiano dell'Ottocento, Il Mulino, 2013. Leggere, scrivere, argomentare. Prove ragionate di scrittura, Laterza, 2013. Prima lezione di Storia della lingua italiana, Laterza, 2015. Parola, Il Mulino, 2016. Per l'italiano di ieri e oggi,  Il Mulino, 2018.