Gian Luca Favetto, Attraverso persone e cose

Il racconto della poesia

 Il viaggio di Gian Luca Favetto dentro il proprio rapporto con la poesia, Attraverso persone e cose, Il racconto della poesia, Add editore, si apre con una citazione di Marianne Moore, secondo cui la poesia è “giardini immaginari con veri rospi dentro”. Il libro ci accompagna di luogo in luogo, di poeta in poeta attraverso le scoperte fatte da Favetto in tanti anni di letture. All’inizio ci sono le poesie di Gozzano e Pavese che suo padre recita mentre guida per distrarre il figlio dal mal di macchina, poi c’è la scoperta di Omero, di Villon, di Baudelaire, Rimbaud e Verlaine (“la triade della poesia”), ci sono Whalt Whitman, Giacomo Leopardi, Edgar Lee Masters, Emily Dickinson e Alda Merini, e ancora Bolaño, Vignot e Shakespeare e tutti gli altri e tutte le altre. La poesia è geografia del sentire, è un movimento, è ciò che c’era prima del Bing Bang, è il modo in cui si sta di fronte all’eternità, è il suono che scalfisce il rumore dei giorni, è il superfluo che fa vivere al di là del sopravvivere… Favetto ci aiuta a riscoprire la parola poetica, il conforto e la conoscenza che offre a tutti noi, facendoci uscire dal chiacchiericcio quotidiano in cui siamo immersi. 

La poesia è forma compiuta e infinita: una vocazione, la voce che si fa azione, lascia il fiato nelle cose che incontra e le rivela. Spesso, non dice e non nasconde, accenna – fa un cenno adopera il silenzio e il gesto per generare parole. La poesia non è ciò che scrivi, ma come scrivi. Così è per il jazz: non è quello che suoni, ma come lo suoni. 

Gian Luca Favetto è scrittore, giornalista, drammaturgo. Collabora con La Repubblica e Radio Rai. Tra i suoi libri: Italia, provincia del Giro e La vita non fa rumore (Mondadori), le poesie Il viaggio della parola (Interlinea), l’audiolibro I nomi fanno il mondo (Il Narratore), Se dico radici dico storie (Laterza), Premessa per un addio e Qualcosa che s’impara (NNeditore), Il giorno perduto, con Anthony Cartwright, e Si chiama Andrea (66thand2nd). Fra i lavori teatrali più recenti: Le radici davanti, Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione e, all’interno del progetto Atlante del Gran Kan, le tre drammaturgie dedicate a Iros, Anen e Nairat. Con Leandro Agostini ha realizzato Interferenze fra la città e gli uomini e il progetto/mostra Il teatro del mondo.