Giorgio Montefoschi, Microcosmi letterari

Taobuk 2020: con Alessandro Notarstefano

Introdotto dal giornalista Alessandro Notarstefano della Gazzetta del Sud, Giorgio Montefoschi illustra al pubblico del festival internazionale Taobuk di Taormina il suo percorso letterario cominciato nel 1974 con il libro Ginevra e approdato nel 2020 al romanzo Desiderio. Nel 1978 Montefoschi, che ha 32 anni, intitola il suo romanzo Un amore borghese; all'epoca i sentimenti erano banditi. Tutti pensano che lui voglia fare un elogio di come l'amore è vissuto dalla borghesia, invece mira a raccontare la gente comune, quella che possiamo riconoscere camminando per strada. Il suo quarto romanzo si intitola La felicità coniugale: i giornali di sinistra lo bollano come "scrittore della borghesia". Poi finalmente Alfredo Giuliani e Giovanni Raboni scrivono che Montefoschi mette a fuoco le contraddizioni, i dilemmi, le sofferenze delle famiglie borghesi. Roma nei suoi romanzi è un microcosmo rappresentativo del macrocosmo.

Per me la letteratura non ha fini morali. Non devo dimostrare niente. Io devo solo cercare di scrivere bene, di fare una bella pagina.

Giorgio Montefoschi nasce a Roma il 2 luglio. Tra i suoi libri: La casa del padre (Bompiani, 1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003), Lo sguardo del cacciatore (2003), L’idea di perderti (2006), Le due ragazze con gli occhi verdi (2009), Eva (2011), pubblicati da Rizzoli. Presso Bompiani sono usciti La fragile bellezza del giorno (2014) Il volto nascosto (Bompiani 1991, 2015). Presso Mondadori Il corpo (2017), per La Nave di Teseo, Desiderio (2020).