Louise Glück vince il premio Nobel per la letteratura

Louise Glück vince il premio Nobel per la letteratura

Una voce minimalista piena di umorismo e arguzia

Louise Glück vince il premio Nobel per la letteratura
Il  premio Nobel per la letteratura 2020 è stato assegnato a Louise Glück per "la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende l'esistenza individuale esperienza universale". Anders Olsson, il presidente del comitato svedese, ha parlato di un minimalismo, schietto e intransigente, pieno di umorismo e di arguzia pungente. Glück ha scritto dodici raccolte di poesie e alcuni saggi; al centro della sua opera le relazioni familiari, la morte, la solitudine. 

Louise Glück nasce a New York il 22 aprile 1943 da genitori immigrati ebrei ungheresi. Cresce a Long Island e durante la sua adolescenza soffre di anoressia (tema che compare in alcune poesie). Abbandona la George W. Hewlett High School e non termina gli studi al Sarah Lawrence College e alla Columbia University di New York. Si forma sotto la supervisione della poetessa statunitense Leonie Adams. La sua prima raccolta di poesie, del 1968, si intitola Firstborn; in seguito pubblica The House on Marshland (1975) e nei primi Ottanta, The Triumph of Achilles (1985). Nel 1994 vince il Premio Pulitzer con la raccolta The Wild Iris (L’iris selvatico tradotta in italiano da Massimo Bacigalupo per Giano editore), in cui dà parola alle piante e ai fiori coltivati nel suo giardino. Nella raccolta Meadowlands (1997) rievoca figure mitiche come Ulisse e Penelope raccontando di un matrimonio che sta per finire. Tra le altre sue raccolte di poesie, Vita Nova, The Seven Ages e Averno (pubblicata in italiano da Edizioni Libreria Dante & Descartes, con la traduzione di Massimo Bacigalupo). Nel 2003 riceve il titolo di poeta laureato degli Stati Uniti e nel 2014 vince il National Book Awar per la poesia con Faithful and Virtuous Night. Fa parte dell'American Academy of Arts and Letters. Vive a Cambridge, in Massachusetts, e insegna poesia all'Università di Yale. Nel 1994 ha pubblicato Proofs & Theories: Essays on Poetry con il quale ha vinto il PEN/Martha Albrand Award for First Nonfiction, e nel 2017 una raccolta dal titolo American Originality.

Tramonto, da Iris selvatico, traduzione di Massimo Bacigalupo (Giano 2003) 

La mia grande felicità
è il suono che fa la tua voce
chiamandomi anche nella disperazione; il mio dolore
che non posso risponderti
in parole che accetti come mie.

Non hai fede nella tua stessa lingua.
Così deleghi
autorità a segni
che non puoi leggere con alcuna precisione.

Eppure la tua voce mi raggiunge sempre.
E io rispondo costantemente,
la mia collera passa
come passa l’inverno. La mia tenerezza
dovrebbe esserti chiara
nella brezza della sera d’estate
e nelle parole che diventano
la tua stessa risposta.



Nella foto del 2016 Louise Glück è con Barack Obama, l'allora presidente degli Stati Uniti, durante una cerimonia alla Casa Bianca a Washington, e indossa la National Humanities Medal.