Michele Mezza, Il contagio dell'algoritmo

Le idi di manzo della pandemia

Il libro di Michele Mezza, Il contagio dell’algoritmo, Le idi di marzo della pandemia, pubblicato da Donzelli, interviene sul tema più dibattuto negli ultimi mesi: quello del contagio da coronavirus e delle sue conseguenze sulla vita degli abitanti del pianeta. Per Mezza è chiaro che non si tratta di un momento di passaggio e che il Covid 19 segna un punto di non ritorno per l’esistenza della nostra specie, ma ciò che gli sta più a cuore in questo pamphlet è sottolineare la centralità degli apparati pubblici nella gestione della pandemia. Il sottotitolo fa riferimento all’uccisione di Cesare da parte di Cassio e Bruto: come nell’antica Roma, è ora a rischio la democrazia, c’è la possibilità che si affermi un nuovo sistema autocratico. Colossi come Apple e Google in questo momento di crisi stanno facendo enormi profitti, dispongono dei nostri dati come mai prima e non si può delegare a loro il tracciamento dei positivi al virus. Mezza denuncia lo strapotere dei “calcolanti” e afferma che la matematica è diventata la giustificazione di ogni discrezionalità. Il contagio dell’algoritmo è dedicato a Giulio Giorello e in chiusura, dopo un intervento di Andrea Cristanti che sostiene che l’epidemia si vince sul territorio e nelle università, presenta un ricordo del grande filosofo scritto dalla sua compagna Roberta Pelachin. Introduzione di Enrica Amaturo.

L’idea di un welfare digitale in cui la riconfigurazione di pratiche, procedure e valori in un contesto in cui i cittadini siano cogestori, e non solo assistiti e destinatari di queste soluzioni, dà nuovo vigore e riconoscimento alla democrazia. Potremmo dire che una pubblica amministrazione innovativa è un sistema che presuppone e richiede sistemi automatici trasparenti, condivisi e negoziabili, dove proprio il learning machine non è il segno della superiorità dell’automatizzazione ma la conferma del primato di una funzione psicometrica delle competenze artigiane.

Michele Mezza, giornalista per quarant’anni in Rai, dove è stato inviato all’estero, in particolare nell’Urss di Gorbačëv e nella Cina di Tienanmen. Successivamente, come responsabile di progetti tecnologici, ha partecipato alla riorganizzazione dei Gr. Ha ideato e sviluppato il progetto RaiNews24. Insegna ora alla Federico II di Napoli, ed è parte del gruppo di lavoro dell’Ordine dei giornalisti sull’automatizzazione della professione. È autore di numerose pubblicazioni, fra cui, per Donzelli: Avevamo la luna (2013) e Algoritmi di libertà (2018).