Alessandra Sarchi, Il dono di Antonia

Essere madre oggi

Antonia è una biologa cinquantenne che abita in campagna vicino a Bologna con il marito Paolo e la figlia Anna. Alleva capre e galline, vende formaggio, la sua sarebbe una vita serena, ma Anna soffre di anoressia e con lei è aggressiva o distante. Oltre a fare lunghe nuotate in piscina, per riflettere su questo problema Antonia frequenta un gruppo di sostegno in cui conosce Alice e Sara, con cui esce un paio di sere; mentre le altre due parlano apertamente di sé, lei preferisce tacere. Un giorno le dicono che l’ha cercata al telefono Jessie Tyler e Antonia è costretta a fare i conti con un evento passato: la scelta fatta a vent’anni di donare un ovocita alla sua amica Myrta che non riusciva ad avere figli. In California per studiare e per uscire dalla sua soffocante famiglia, Antonia aveva conosciuto Myrtha a lezione di yoga e si era legata a lei tanto da offrirle spontaneamente di aiutarla a superare il problema di infertilità; ma quando il bambino (Jessie appunto) era nato aveva sentito il bisogno di allontanarsi e troncare ogni rapporto con lei, spaventata da quella maternità a cui aveva contribuito o comunque dalla troppa prossimità alla sua amica. Ora che il ventiseienne è venuto a cercarla a Bologna il cerchio si chiuderà? Antonia farà pace con le sue scelte e magari anche con Anna? Nel Dono di Antonia Alessandra Sarchi s’interroga su cosa voglia dire essere madre, sul significato simbolico della maternità (non a caso nel libro ritorna l’enigmatica immagine della Pala di Montefeltro di Piero della Francesca con l’uovo sospeso sulla Madonna con il bambino), e sulle contrastanti sensazioni che scatena nelle donne.

Se fosse possibile accettare la vita com’è, senza voler risalire a ciò che c’era prima, e prima ancora, nell’ostinata convinzione che chi sei implica: di chi sei, e da dove vieni.


Alessandra Sarchi (Reggio Emilia, 1971) vive a Bologna. Ha pubblicato Segni sottili e clandestini (Diabasis 2008). Per Einaudi ha pubblicato il romanzo Violazione (2012), vincitore del premio Paolo Volponi opera prima, L'amore normale (2014), La notte ha la mia voce (2017), vincitore del premio Mondello, del premio Wondy e finalista al premio Campiello e Il dono di Antonia (2020).