Foglie d'erba di Walt Whitman

Con Gian Luca Favetto

Il 4 luglio 1885, quando pubblica presso Rome Brothers di Brooklyn la prima edizione di Foglie d'erba (Leaves of Grass), Walt Whitman ha trentasei anni. È nato a Long Island, il 31 maggio 1819, in una famiglia numerosa. Ha lasciato gli studi a undici anni, ed è entrato come praticante nella redazione del quotidiano Patriot. Da quel momento in poi ha cambiato molti lavori, ha frequentato lezioni di teatro, ha insegnato a scuola, ha fondato un giornale, ha fatto il carpentiere. A partire dal 1848 ha viaggiato per tutti gli Stati Uniti, scoprendo Baltimora e Cumberland, discendendo l'Ohio e il Mississippi, fermandosi a lungo a New Orleans, attraversando i Grandi Laghi, il Canada e le Cascate del Niagara. La prima edizione di Foglie d'erba  la pubblica da sé in 795 copie: è un volumetto di novantaquattro pagine in quarto, contenente dodici composizioni. Ad aprire la raccolta è un poema che solo nell'edizione del 1881 prende il titolo definitivo di Canto di me stesso (Song of Myself). I dodici componimenti non hanno titolo, non ci sono indicazioni sull'autore, solo la fotografia di un uomo con una mano in tasca, l'altra sul fianco, la camicia aperta sul collo. Dalla pubblicazione di Foglie d'erba la produzione poetica di Whitman continua ininterrotta, malgrado le sue numerose traversie esistenziali: dal dolore per la morte dei genitori allo scoppio della guerra di Secessione americana, dall'opera di volontario negli ospedali militari all'uccisione di Abramo Lincoln che lo colpisce molto, passando attraverso l'esperienza della paralisi. Il 21 luglio 1855  Ralph Waldo Emerson, che non lo conosce, gli invia una lettera in cui elogia i suoi versi, indicandoli come "più straordinario esempio di genio e saggezza finora prodotto in America". La maggior parte dei critici lamenta la presenza di troppo vitalità, troppo erotismo in Foglie d'erba. La seconda edizione viene data alle stampe con venti poesie supplementari nell'agosto del 1856; una terza edizione, frutto di un'altra revisione strutturale, è pubblicata nel 1860. La decima e ultima edizione esce nel 1891, lui muore il 26 marzo 1892. Walt Whitman è stato celebrato come il primo poeta della democrazia americana; Ezra Pound disse: “lui è l'America".  Henry Miller, nel suo Tropico del Cancro, pone Whitman al centro del canone americano: "tutto quel che c'è di valido in America, l'ha espresso Whitman, e non c'è altro da dire". Lo stile di Whitman viene ripreso negli anni cinquanta e sessanta da autori di riferimento della Beat Generation come Allen Ginsberg e Jack Kerouac. In Italia arriva grazie a Cesare Pavese nel 1950. Gian Luca Favetto lo definisce "l'Omero americano", parla della sua identificazione con l'America, con il suo popolo, dell'incontro con l'altro e soprattutto di un uomo che vorrebbe essere tutti gli uomini del mondo.

Quando uno entra in questa foresta di canti, perché Foglie d'erba, l'opera prima e ultima di Walt Whitman, cresciuta, coltivata per trent'anni, per tutta una vita, è una foresta di canti, anzi, forse bisognerebbe usare il plurale, foreste di canti, be' quando uno ci entra, quando uno entra in questo luogo, si perde, ed è bene, è giusto così perdersi, perché per perdersi bisogna andare, bisogna osare, bisogna entrarci dentro con quell'energia, quella forza che Whitman stesso aveva nello scriverlo.

Gian Luca Favetto è scrittore, giornalista, drammaturgo. Collabora con La Repubblica e Radio Rai. Tra i suoi libri: Italia, provincia del Giro e La vita non fa rumore (Mondadori), le poesie Il viaggio della parola (Interlinea), l’audiolibro I nomi fanno il mondo (Il Narratore), Se dico radici dico storie (Laterza), Premessa per un addio e Qualcosa che s’impara (NNeditore), Il giorno perduto, con Anthony Cartwright, e Si chiama Andrea (66thand2nd). Fra i lavori teatrali più recenti: Le radici davanti, Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione e, all’interno del progetto Atlante del Gran Kan, le tre drammaturgie dedicate a Iros, Anen e Nairat. Con Leandro Agostini ha realizzato Interferenze fra la città e gli uomini e il progetto/mostra Il teatro del mondo.

Si ringrazia la Biblioteca Angelica di Roma per aver ospitato le riprese di questa puntata.