L'attualità del pensiero di Gramsci

Dal programma Quante Storie

Lo storico Alessandro Barbero ospite di Corrado Augias a Quante Storie. A 80 anni dalla morte di Antonio Gramsci, ripercorreranno insieme la lezione dell'intellettuale sardo, innovativo interprete della dottrina marxista, misurando anche l'attualità del suo pensiero politico, a partire dalla teoria dell'egemonia culturale.

Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti - Antonio Gramsci


Antonio Gramsci (nome completo Antonio Sebastiano Francesco Gramsci), tra i più importanti intellettuali, filosofi e politici del XX secolo, nasce nel 1891 ad Ales, in provincia di Cagliari, quarto di sette fratelli. Si trasferisce nel 1911 a Torino per frequentare la facoltà di Lettere e Filosofia, entra in contatto con il movimento socialista e si iscrive al Partito Socialista. Nel 1919 fonda L’Ordine Nuovo, che dissente col Partito Socialista e con l’Avanti! riguardo ai consigli di fabbrica che stanno occupando le industrie un po’ in tutta Italia. Nel 1921 a Livorno è tra i fondatori del Partito Comunista italiano, nel 1924 viene eletto deputato ed è segretario del partito fino al 1927. Delegato italiano nell'esecutivo dell'Internazionale, in Russia Gramsci studia gli sviluppi della dittatura del proletariato. A Mosca conosce la violinista Giulia Schucht, che diventa sua moglie e dalla quale ha due figli. L'8 novembre del 1926, a causa delle leggi eccezionali contro gli oppositori, è arrestato dalla polizia fascista e condannato a vent'anni di reclusione. In cella Gramsci scrive I Quaderni dal carcere, che saranno in tutto 33 e consistono in uno sviluppo originale ed estremamente approfondito della filosofia marxista. L'aggravarsi delle sue condizioni di salute portano prima al suo ricovero in clinica e poi alla libertà condizionale. Muore per un'emorragia celebrale il 27 aprile del 1937.