Gianluca Antoni, Io non ti lascio solo

Un romanzo metaforico sulla crescita e sulla perdita

Filo è un ragazzino scosso dalla perdita della madre. La creatura a cui è più legato è il suo cane Birillo e quando il padre lo perde in un bosco durante un temporale, lui decide di scappare di casa e andare a cercarlo. Con lui c’è Rullo, il suo migliore amico che vince la paura e lo segue in questa avventura. Tutti gli indizi lasciati dal cane portano verso la casa di Guelfo Tabacci, un uomo solitario indagato tempo prima per la scomparsa del figlio di due anni. Nel romanzo di Gianluca Antoni, Io non ti lascio solo, pubblicato da Salani, s’incontrano diversi piani temporali: c’è l’oggi in cui il maresciallo De Benedettis riceve da un operaio i diari dei due ragazzi che lo spingono a cercare Filo; c’è un salto di vent’anni, all’epoca della fuga dei protagonisti e della loro cattura da parte di Guelfo, e poi c’è un altro salto stavolta di trent’anni che risale alle indagini del maresciallo su Guelfo per la sparizione del suo bambino (avvenuta dopo la separazione burrascosa dalla moglie). Niente è come appare in questo romanzo incentrato su un’adolescenza ferita, sul bisogno di amicizia, su un amore tramontato e su una donna disperata.

Filo ha fatto tutto per me, mi è stato vicino, a suo tempo mi ha difeso dal padre, mi ha nascosto. Ha dimostrato di volermi bene, a modo suo, e anche se mi ha abbandonato in mezzo al bosco, poi è tornato a riprendermi. Io invece cosa ho fatto? Ho mandato all’aria la missione e, peggio ancora, ho messo in pericolo la sua vita. Che fiasco di amico che sono.

Gianluca Antoni è nato nel 1968 vive a Senigallia dove lavora come psicologo e psicoterapeuta. Ha  scritto Cassonetti e Il peso specifico dell'amore, pubblicati da Italic peQuod. Con Io non ti lascio solo nel 2017 ha vinto il torneo letterario IoScrittore e poi il premio Romics.