Francesco D'Adamo, La traversata
Ridare lo zainetto perduto
Un vecchio pescatore si sveglia di soprassalto sognando la moglie morta: scende in spiaggia e vede una barca incagliata a pochi metri dalla costa in mezzo a una tempesta. Comincia così La traversata il romanzo di Franceso D’Adamo pubblicato da il Castoro. Dopo un inizio realistico con Ezechiele che chiama i rinforzi e fa sì che i migranti riescano ad arrivare sani e salvi a terra per poi allontanarsi rapidamente da lì, D’Adamo vira verso la fiaba, immaginando che il pescatore decida di partire verso l’Africa per riportare a una madre lo zainetto che il figlio ha perso sulla spiaggia. Con lui s’imbarcano sull’Esmeralda il nipote Tonino e il suo cane Spaghetti (un Tonino undicenne, mentre il Tonino vero è un adulto, vive e lavora in Svizzera e da tanto non vede suo nonno). Sempre in bilico tra realtà e fantasia, la narrazione procede con lo sbarco del terzetto sull’Isola che non c’è: un luogo abitato da tutte le persone che hanno perso la vita in mare. Dopo varie traversie Ezechiele riuscirà a trovare la madre di Omar e a rassicurarla sulla sorte del figlio.
Francesco D'Adamo nasce a Milano il 2 febbraio 1949. Laureato in lettere all'Università di Milano, ha insegnato materie letterarie nelle scuole superiori e negli istituti tecnici, per poi dedicarsi alla scrittura. Il suo primo libro, scritto nel 1990, è un romanzo noir, Overdose. Sul finire degli anni Novanta inizia a scrivere per i ragazzi, definiti da lui stesso adulti che hanno qualche anno in meno. Nel 2001 scrive Storia di Iqbal, edito da EL, ispirato alla vita di Iqbal Masih, con cui vince il Premio Cento nel 2002 e il premio Christopher Awards negli USA.
Dicevano tutti che non ce l’avrei fatta. E invece sì. Ma non è stato facile, sai? Quel posto è così grande, da perderci la testa. L’Africa pensa un po’! È che noi non siamo abituati al mondo, avremmo dovuto viaggiare quando eravamo giovani, Caterina, andare in giro, ma come facevamo? A un certo punto mi ero scoraggiato. Pensa che mi volevano arrestare! Ma ho tenuto duro. Certe volte essere un caprone ostinato, come dici tu, serve. L’ho trovata e le ho dato lo zainetto. Era contenta, la dovevi vedere Caterina. Certo, ha pianto, ma erano lacrime di gioia.
Francesco D'Adamo nasce a Milano il 2 febbraio 1949. Laureato in lettere all'Università di Milano, ha insegnato materie letterarie nelle scuole superiori e negli istituti tecnici, per poi dedicarsi alla scrittura. Il suo primo libro, scritto nel 1990, è un romanzo noir, Overdose. Sul finire degli anni Novanta inizia a scrivere per i ragazzi, definiti da lui stesso adulti che hanno qualche anno in meno. Nel 2001 scrive Storia di Iqbal, edito da EL, ispirato alla vita di Iqbal Masih, con cui vince il Premio Cento nel 2002 e il premio Christopher Awards negli USA.