Matteo Palumbo, "Ei fu"

Vita letteraria di Napoleone da Foscolo a Gadda

Per Vincenzo Monti Napoleone era l’alter Prometeus, il Dominus di fronte al quale la Terra doveva solo tacere; per il primo Foscolo un grande che doveva guardarsi dal pericolo della tirannide e poi un personaggio da biasimare; per Manzoni l’espressione della speranza cristiana di riscatto nella morte. In "Ei fu", Vita letteraria di Napoleone da Foscolo a Gadda, pubblicato da Salerno editore, Matteo Palumbo analizza le opere di poeti e narratori italiani in cui compare la figura di Napoleone Bonaparte, rilevando come ognuno di loro esprima il suo Napoleone, carichi questo nome di un significato diverso a seconda del proprio sentire. La sua analisi arriva a lambire il Novecento: Calvino mette in scena nel Barone rampante un Napoleone cerimonioso che s’intrattiene amabilmente in conversazione con Cosimo; Gadda si scaglia contro il Nano e lo descrive addirittura come “un topo in un pitale” e Michele Mari costruisce un racconto in cui un oscuro scrittore vive trionfi e cadute all’unisono con l’imperatore senza incontrarlo mai.

In qualunque vita letteraria si incarni, Napoleone resta un simbolo, capace di assumere, volta per volta, i significati molteplici di una cultura e di un’epoca.


Matteo Palumbo è professore onorario di Letteratura italiana a Napoli. Tra i suoi libri: "Mutazione delle cose" e "pensieri nuovi". Saggi su Francesco Guicciardini (Bruxelles 2013) e "La varietà delle circunstanze". Esperimenti di lettura dal Medioevo al Novecento (Salerno 2016).