Maddalena Fingerle, Lingua madre

Fuga da Bolzano e ritorno

Paolo Prescher, il protagonista e io narrante di Lingua madre, il romanzo di Maddalena Fingerle pubblicato da Italosvevo, non sopporta la madre e la sorella e le loro parole sporche. Suo padre non parla più, ha attaccato in casa etichette alle cose con sopra il loro nome e un giorno apre la finestra e si butta di sotto. Paolo vive a Bolzano; sin da bambino prova disagio per la distinzione tra italiani e tedeschi e quando a diciotto anni deve firmare la dichiarazione di appartenenza linguistica rifiuta di farlo. Decide di non parlare più italiano, parte per Berlino, dorme su una panchina, trova lavoro in una biblioteca, e qui conosce Mira, una bella ragazza con i capelli rossi che lo accetta così com'è e lo fa conoscere ai suoi amici. Quando Mira scopre di essere incinta di Paolo, i due decidono di tornare a Bolzano per farsi aiutare dalla famiglia e il ragazzo deve vincere la repulsione che prova per la sua città e affrontare la paura che le parole, ripulite da Mira, tornino a sporcarsi. Fingerle si cala nel mondo del suo protagonista, ne ricrea sulla pagina le ossessioni, che sono soprattutto ossessioni linguistiche. Attraverso lo specchio deformante del suo sofferente protagonista la scrittrice racconta le contraddizioni della città in cui è nata e insieme denuncia l’ipocrisia che ammanta il nostro modo di esprimerci.

Tu sei la prima in tutta la mia vita che non mi sporca le parole, in realtà me le pulisci proprio

Maddalena Fingerle è nata a Bolzano nel 1993, di cognome tedesco ma di lingua madre italiana, ha compiuto gli studi universitari (dapprima di Germanistica per poi specializzarsi in Italianistica) a Monaco di Baviera dove risiede. Suoi racconti sono apparsi su «Nazione Indiana», «Neutopia», «CrapulaClub». Con Lingua madre ha vinto la XXXIII edizione del Premio Calvino.