Marco Revelli: la scelta di Nuto

Ricordati di non dimenticare

Marco Revelli, figlio di Nuto, racconta qui come suo padre, come tutta la generazione del littorio, abbia avuto una vita spezzata in due. Nella prima, il giovane Nuto, cresciuto sotto il regime dittatoriale, s’identifica con gli ideali del fascismo, pratica sport agonistico, entra in Accademia, diventa allievo scelto e chiede di partire per la guerra. La Russia segna per lui una crisi profonda. Vede la sofferenza dei soldati e la viltà dei governanti. Al ritorno matura la scelta di unirsi ai partigiani. Conosce Dante Livio Bianco, che diventa suo maestro e lo fa uscire dal suo analfabetismo politico. Cambia pelle, cambia vita. Dopo l’esperienza partigiana comincia a scrivere. Il suo primo libro, Mai tardi, è dedicato ai soldati che ha visto morire in guerra e da allora non smette di dar voce ai vinti, alle vittime di ogni oppressione.

Quella generazione ha avuto l'opportunità di compiere una scelta

Ricordati di non dimenticare è un progetto web nato nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Nuto Revelli. Progetto di Daniela Giuffrida e Beatrice Verri, a cura di Daniela Giuffrida, regia di Francesco Ghisi. In collaborazione con Archivio Cinema d'Impresa, Centro Sperimentale di Cinematografia, Scrittorincittà.