Chloe Aridjis, I mostri del mare

Uscire dall'incantamento

Nei Mostri del mare, pubblicato da Playground nella traduzione di Antonio Bravati, Chloe Aridis racconta la fuga da casa della diciassettenne Luisa, insieme a Tomás, un ragazzo di cui sa molto poco e che, appena arrivati a Zipolite, la spiaggia messicana meta del loro viaggio, la lascia sola. In prima persona Luisa descrive com’è trovarsi a dormire su un’amaca tra sconosciuti, fare incontri nei bar; ripensa alla propria vita di studentessa in una scuola per ricchi americani che detesta; ogni tanto decide di dare notizie di sé ai propri genitori ma finisce per non farlo. Un romanzo in cui più della trama conta l’atmosfera sospesa del posto, la colonna sonora fatta di Nick Cave, Depeche Mode, Smiths, e lo stato d’animo della protagonista, sempre pronta a inseguire chimere, come i dodici nani ucraini fuggiti dal circo, e ad appassionarsi alle storie di naufragi sulla scia del Baudelaire scoperto a scuola. Finché l'avventura non si conclude, tra sollievo e disillusione. 

Mentre guardo in basso, sovrapponendo la mia vista area ai ricordi del disegno di Tomás sulla tovaglia di carta, mi viene in mente che naufragio o non naufragio, la maggior parte dei viaggi si chiude con un fallimento, e che fin dall’inizio si parte per l’isola sbagliata, per andare oltre la destinazione prefissata, o almeno oltre la destinazione cui pensavamo di essere diretti, anche se forse non lo eravamo.


Chloe Aridjis è nata nel 1971 a New York. Ha vissuto in Messico e ora vive a Londra. Il suo romanzo del 2009 Libro delle nuvole è stato pubblicato in otto paesi e ha vinto il Prix du Premier Roman Etranger francese. Il suo secondo romanzo, Separare, è stato pubblicato per la prima volta nel maggio 2013, con successo unanime nel Regno Unito, seguito da Mostri marini, ha ricevuto il PEN / Faulkner Award for Fiction nel 2020. Ha scritto per diverse riviste di arte. È membro di XR Writers Rebel, un gruppo di scrittori che si occupa dell'emergenza climatica.