Marcello Fois, L'invenzione degli italiani

Dove ci porta Cuore

In L’invenzione degli italiani, Dove ci porta Cuore (Einaudi), Marcello Fois osserva che il libro Cuore di Edmondo De Amicis è l’unico classico della letteratura italiana che non sia scaturito da esigenze prettamente letterarie, ma da un impegno etico preciso. De Amicis raccoglie il testimone da Manzoni e punta “a fare gli italiani”, creando per loro l’abito di una bontà utopistica. È a lui che dobbiamo il mito degli italiani brava gente: ai suoi piccoli eroi dei racconti mensili, ma anche agli insegnamenti del maestro Perboni e a quelli del padre di Enrico. Indeciso tra la professione di soldato e quella di scrittore, De Amicis è animato da una parte da una solida fede socialista, dall’altra da una propensione didattica  e diventa “un cesellatore di antropologie”. Fois si sofferma sull’ interessante onomastica dei vari personaggi di Cuore e apre una parentesi sul racconto "Il tamburino sardo" da lui considerato un apice dell’opera di Edmondo De Amicis, capace di riassumere nel protagonista i tratti principali del popolo sardo. Cuore è uno dei dieci libri italiani più tradotti nel mondo e, oltre a diventare l’archetipo di narrazioni di tipo scolastico-diaristico in vari paesi, ha indicato nell'istruzione pubblica il più valido mezzo per realizzare l'uguaglianza sociale.

De Amicis ha cercato di trasformare un popolo da livoroso a solidale facendo convivere nella stessa classe alunni di estrazione sociale diversa, provenienti da differenti parti d’Italia: tutti i con i medesimi doveri, ma soprattutto con gli stessi diritti. Cuore, innanzitutto e soprattutto, ha l’intento di esporre i risultati di una buona istruzione in termini di funzionamento della società civile. 



Marcello Fois è nato a Nuoro nel 1960 e vive a Bologna. I suoi libri sono tradotti in molte lingue. Presso Einaudi ha pubblicato Ferro Recente, Meglio morti, Dura madre, Piccole storie nere, Memoria del vuoto (premio Super Grinzane Cavour 2007 - Supervincitore Narrativa italiana e Premio Paolo Volponi 2007), Sheol, L'ultima volta che sono rinato, Sempre caroStirpe (premio Città di Vigevano e premio Frontino Montefeltro 2010), Sangue dal cielo, L'altro mondo, Nel tempo di mezzo (finalista al premio Campiello e al premio Strega 2012), L'importanza dei luoghi comuni (2013), Luce perfetta (premio Asti d'Appello 2016), Manuale di lettura creativa (2016), Quasi Grazia (2016), I Chironi (trilogia che raccoglie in un unico volume Stirpe, Nel tempo di mezzo, Luce perfetta), Del dirsi addio (2017 e 2018), il libro in versi L'infinito non finire (2018), Pietro e Paolo (2019 e 2020) e L'invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore (2021).