Giorgio Ghiotti, Atti di un mancato addio

Solitudini sorelle

In Atti di un mancato addio (Hacca) Giorgio Ghiotti racconta in prima persona la storia di cinque amici nel passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta. Al centro del libro c’è la scomparsa di uno di loro, Giulio, che da un momento all’altro non dà più notizie di sé. I ragazzi parlano con sua madre, fanno ipotesi varie, lo vedono riapparire in sogni e visioni. Un romanzo che si sposta avanti e indietro nel tempo, cogliendo attimi significativi di infanzia e adolescenza, e che culmina in una gita sulla tomba di Lucio Dalla a Bologna, in cui ognuno dei personaggi rivela un aspetto fondamentale di sé. Ghiotti riflette in forma lirico-narrativa sulle perdite di cui è fatta la vita e sulla scrittura che coglie nella massa intricata e informe dell’esistenza "qualche immagine, momenti, poco o nulla” "per reinventarne ogni volta la storia; disfarla ancora; darle infine la pace meritata del silenzio".

A sedici anni, ricordo, pensavo moltissimo a delle cose enormi e fondamentali, almeno a me sembravano enormi e fondamentali, cioè il destino dio la natura e sopra ogni cosa l’amore, chiedendomi dove mai si nascondesse, e cosa volesse dire, se una felicità sotterranea e lunghissima o un brivido solo, un picco, di notte davanti al mare con i piedi affondati nella sabbia e l’uccello in un corpo caldo di voglia e di sole accumulato come una serra.


Giorgio Ghiotti è nato nel 1994 a Roma e vive tra Roma e Milano, dove lavora come editor per Fve. Ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Dio giocava a pallone (Nottetempo  2013) e nella poesia con Estinzione dell’uomo bambino (Perrone 2015). Ha pubblicato il romanzo Rondini per formiche (Nottetempo 2016) e la raccolta di racconti Gli occhi vuoti dei santi (Hacca 2019). I suoi ultimi libri di poesia sono Alfabeto primitivo (Perrone 2020) e La via semplice (Ensamble 2020). Scrive di libri sulle pagine culturali del Manifesto.