Paolo Cognetti, La felicità del lupo

Un posto da cui ripartire

Nel romanzo La felicità del lupo, pubblicato da Einaudi, Paolo Cognetti immagina Fausto, che da giovane voleva fare lo scrittore e ora non si riconosce più nei suoi libri e nel rapporto con la donna con cui ha passato dieci anni: per ripartire lascia Milano e va sulle montagne della sua infanzia.  A Fontana Fredda trova lavoro da Babette, che non si chiama così ma è la proprietaria del ristorante Il pranzo di Babette. Pelando le patate, lavando i piatti, salendo sulle cime insieme al gattista Santorso, Fausto riprende il contatto con sé, e poi c'è Silvia che ha ventisette anni, lunghi capelli neri, tanta voglia di conoscere: tra i due comincia una relazione, dapprima solo fisica, poi sempre più coinvolgente, almeno per lui. Un libro in cui gli uomini mettono radici e le donne, nella loro ricerca della felicità, sono più simili di loro ai lupi sempre in movimento. Dopo Le otto montagne torna il Cognetti capace di condurre il lettore dentro un mondo di sensazioni e emozioni in cui non c'è spazio per il superfluo.

Fontana Fredda era fatta in egual misura di realtà e desiderio. E intorno a Fontana fredda la montagna esisteva, del tutto indifferente ai sogni di questi esseri umani, e sarebbe continuata a esistere al loro risveglio.

Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. Tra i suoi libri: Sofia si veste sempre di nero (minimumfax 2012), Il ragazzo selvatico (Terre di mezzo 2013) e Senza mai arrivare in cima (Einaudi 2018 e 2019). Nel 2021 ha curato L'Antonia su Antonia Pozzi (Ponte alle Grazie). Sempre nel 2021 esce, sia come film-documentario sia in forma di podcast, Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord. Con Le otto montagne (Einaudi 2016 e 2018), che è stato tradotto in oltre 40 paesi e dal quale è stato tratto un film di prossima uscita, ha vinto il Premio Strega, il Prix Médicis étranger e il Grand Prize del Banff. Per Einaudi ha pubblicato anche La felicità del lupo (2021).