Gábor T. Szántó, 1945 e altre storie

Dopo l'Olocausto

In 1945, il racconto che apre e che dà il nome a questa raccolta di Gábor T. Szántó pubblicata da Anfora nella traduzione di Richárd Janczer e Mónika Szilágyi, due ebrei ortodossi compaiono in una stazione ungherese. Hanno con loro pesanti casse e tutto il paese li spia, preoccupato per questo ritorno: sono in molti ad essersi impossessati  dei beni degli ebrei espulsi dalle loro case e ora temono che sia arrivato il momento del risarcimento. Il tema della impunità dei colpevoli e dell’antisemitismo dopo l’Olocausto torna spesso in questi otto racconti che spaziano dal dopoguerra ai giorni nostri. Vita, in tranquillità presenta due amici che hanno perso le loro famiglie nei campi di concentramento e tentano di ricattare ex nazisti in libertà, finendo molto male, e in A Onor del vero due fratelli rapiscono un vecchio gendarme che ha contribuito alle deportazioni e lo tengono prigioniero costringendolo a guardare film sui campi di sterminio. Anche l’erotismo ha un peso rilevante in queste storie, come in Trans, in cui il protagonista vuole fare il rabbino ma vuole anche diventare donna o in Affetto, dove una giovane madre si accorge che il figlio disabile ha un disperato desiderio di fare sesso. Racconti forti, incisivi, che mettono al centro il tema delle responsabilità individuali e della solitudine delle vittime e dei loro discendenti.

L’importante è che paghino. Che pensi, che siamo noi gli unici a non riuscire a rimettersi in piedi? È così facile generare qualcosa dal nulla? È riuscito soltanto a Dio, nel quale non credo, e soltanto a lui, secondo i rabbini… Sai tu in quanti non sono capaci di ricominciare con la propria vita? In quanti non riescono a mettere su famiglia? In quanti sono malati o finiscono per suicidarsi perché scoprono di aver perso tutti e non c’è nessuno che possa sostituirli?


Gábor T. Szántó (1966, Budapest) scrittore, sceneggiatore, poeta, saggista ed editore, direttore del mensile ebraico ungherese Szombat. Ha studiato legge e scienze politiche all’Università Eötvös Loránd di Budapest. Nel 2003 ha partecipato alla Iowa International Writing Program Residency negli Stati Uniti. I suoi racconti sono apparsi in prestigiose riviste americane e i suoi romanzi sono stati pubblicati in Cina, Turchia, Slovacchia e Repubblica Ceca. 1945 e altre storie è la sua prima opera pubblicata in Italia. Dal primo racconto della sua raccolta intitolata 1945 – Il ritorno, è stato tratto il film omonimo, diretto dal regista ungherese Ferenc Török, premiato dal pubblico alla Berlinale nel 2017, vincitore di altri numerosi premi internazionali (Miami, Washington DC, San Francisco, Gerusalemme, Budapest), e distribuito in quaranta Paesi, Italia compresa, nei cinema, in televisione, su Netflix e Prime.