Pierpaolo Vettori, Un uomo sottile

Il mistero Daniele Del Giudice

Paolo, il protagonista e io narrante di Un uomo sottile di Pierpaolo Vettori (Neri Pozza), vuole scrivere un libro su Daniele Del Giudice. Non la sua biografia (e infatti non chiama lo scrittore con il suo nome ma con le iniziali DDG), ma una sorta di evocazione che passa attraverso gli incontri con i suoi personaggi, i suoi luoghi, le sue passioni. C’è anche una ragione personale in questo intento: l'amata moglie di Paolo, Laura, ha una malattia al cervello, dimentica le cose e questo la accomuna allo scrittore, ricoverato per Alzheimer in una clinica veneziana. Seguiamo Paolo nelle sue peregrinazioni e nelle sue preoccupazioni (di mestiere fa il fabbro e ha sempre meno lavoro; la moglie deve essere operata; il libro non decolla anche se lui ne parla con chiunque incontra). Alla fine capisce che non scioglierà mai il mistero Del Giudice, non capirà perché ha scritto così poco e che cosa poteva ancora scrivere se non ci fosse stata la malattia, ma che gli restano i suoi libri e la possibilità di accostare a questi nuovi lettori. Un romanzo sul fenomeno della “possessione letteraria” con cui l’autore ha vinto la V edizione del premio Neri Pozza.

Mi piacerebbe lavorare sul fallimento del mio protagonista, un romanziere che insegue le sue tracce; che vorrebbe capire perché DDG ha scritto così poco e che cosa scriverebbe se ne fosse ancora capace. Cerca di immedesimarsi in lui, lo insegue come un cacciatore di fantasmi. È un’ossessione che a poco a poco invade anche la sua vita privata, quasi una possessione letteraria.


Pierpaolo Vettori (Venaria Reale, 1967) è stato finalista per due edizioni al Premio Calvino e ha esordito con La notte dei bambini cometa (Antigone, 2011), seguito pochi mesi dopo da Le sorelle Soffici (Elliot, 2012). Dopo La vita incerta delle ombre (Elliot, 2014), nel 2018 esce per Bompiani Lanterna per illusionisti. Laureato in lettere con una tesi sulla Swinging London, vive e lavora a Torino.