Silvia Truzzi, Il cielo sbagliato

Il Novecento visto da Mantova

Dora e Irene nascono a Mantova lo stesso giorno del 1918 e dopo alterne vicende si ritrovano cognate. La prima è poverissima: sua madre muore dopo averla partorita e sua nonna prima la costringe a chiedere l’elemosina davanti alla chiesa, poi la manda a fare la sguattera ancora bambina; la seconda è figlia di marchesi. Tanto Irene è scialba e remissiva, tanto Dora è bella e determinata. Il romanzo di Silvia Truzzi, Il cielo sbagliato, pubblicato da Longanesi racconta un pezzo di storia del Novecento visto da Mantova: la guerra, l’ascesa, il consolidamento del fascismo, e la sua caduta. Dora ha la fortuna di capitare a casa dei Benedini: il capofamiglia, Dino, che ha fatto i soldi con i tessuti, la prende sotto la sua protezione e la fa crescere insieme alle sue due figlie; quando la ragazza attira l’attenzione di Eugenio, un giovane medico molto ricco, è felice che lei possa fare un buon matrimonio (a differenza di sua moglie che ha sempre detestato Dora). Il fratello di Eugenio, Ercole nel frattempo ha sposato Irene e ha avuto un figlio da lei. La storia privata, ricca di colpi di scena e pesantemente influenzata dalla Storia pubblica, si ferma al 1945, ma l’autrice ci ha detto, a conclusione della nostra intervista, che ha già in mente cosa succede alle sue protagoniste dopo quella data. 

 

Tieni, Irene, dà i soldi a questa povera bambina che non è fortunata come te. Non avvicinarti troppo, però. È sudicia. Guarda che unghie nere ha. – Dice la marchesa con l’aria di pensare che la miseria sia una vergogna che nessuna virtù può cancellare. Nemmeno l’indiscutibile bellezza della piccola stracciona.


Silvia Truzzi, giornalista, è nata a Mantova e vive a Milano. Laureata in Giurisprudenza, lavora al Fatto Quotidiano dalla sua fondazione nel 2009. Ha vinto il Premio giornalistico internazionale Santa Margherita Ligure per la cultura nel 2011 e il Premio satira politica Forte dei Marmi, sezione giornalismo, nel 2013. È autrice del programma di Massimo Gramellini, Le parole. Nel 2016 ha pubblicato Perché No (con Marco Travaglio) e nel 2019 C’era una volta la sinistra (con Antonio Padellaro). Con Longanesi ha pubblicato Un Paese ci vuole. Sedici grandi italiani si raccontano (2015) e il romanzo Fai piano quando torni (2018).