Jonathan Franzen con Silvia Pareschi

Classici contemporanei raccontati dai loro traduttori

Jonathan Franzen nasce il 17 agosto 1959 a Western Springs, una cittadina a pochi chilometri da Chicago, nell'Illinois, da padre statunitense di origini svedesi che fa l’ingegnere e da madre casalinga. È il più giovane di tre figli. Cresce a Webster Groves, nel Missouri, studia allo Swarthmore College e alla Freie Universität di Berlino. Per mantenersi lavora ad Harvard come assistente ricercatore, tracciando attività sismiche. Esordisce nel 1988 con La ventisettesima città, romanzo intriso di modernismo, ambientato in una Saint Louis di fantasia. Nel 1992 pubblica Forte movimento, giallo ambientalista che si svolge a Boston. Lavora per otto anni alle Correzioni che esce nel 2001, vincendo il National Book Award nella sezione romanzo e il James Tait Black Memorial Prize per la narrativa. Nel 2002 pubblica Come stare soli che raccoglie i suoi scritti autobiografici usciti sul New Yorker. Nel 2006 esce il memoir Zona di disagio. Libertà, incentrato su una famiglia del Midwest, esce nel 2010. Nel 2015 pubblica Purity, una storia che si snoda dagli anni cinquanta a oggi; nel 2018 una raccolta di saggi, La fine della fine della terra; nel 2021 Crossroads, primo volume di una trilogia che parte da una famiglia alla periferia di Chicago negli anni settanta. A introdurci nel mondo di Jonathan Franzen e dei suoi personaggi è Silvia Pareschi che ha tradotto per Einaudi tutti i libri dello scrittore pubblicati in Italia. Completano la puntata tre interventi che abbiamo registrato a distanza con lo stesso Jonathan Franzen.

Leggiamo Jonathan Franzen per molti motivi, per la sua grande abilità stilistica, per la sua capacità di creare architetture importanti ma lo leggiamo soprattutto per i suoi personaggi. I personaggi sono decisamente il punto di forza della scrittura di Franzen, lui ha questa enorme capacità introspettiva, questa capacità di descrivere i personaggi, che lui da una parte disprezza e quindi li descrive nei loro difetti e dall’altra parte lui ama e riesce a farceli amare e questa sua grandissima capacità è proprio quello che ci spinge a leggere i romanzi di Jonathan Franzen.

Silvia Pareschi è una delle più note e apprezzate traduttrici dall’inglese. Fra i tanti autori da lei tradotti ci sono Jonathan Franzen, Don DeLillo, Cormac McCarthy, Zadie Smith, Jamaica Kincaid, Junot Díaz. Vive tra San Francisco e il lago Maggiore, dove è nata, insieme al marito, l’artista e scrittore Jonathon Keats. Quando è a San Francisco, oltre a tradurre, insegna l’italiano agli americani e racconta le sue esperienze nel blog Nine hours of separation.

Si ringrazia la Casa delle Traduzioni di Roma che ha ospitato le riprese di questa puntata.