Valeria Della Valle, La strada sognata

La Roma degli artisti

Negli anni venti del secolo scorso Livia Bencini cresce a Roma, figlia di un generale e di una casalinga. L’atmosfera di casa sua è per lei molto pesante, ma grazie alle lezioni di disegno che prende dalla sua insegnante Fiore Agagian scopre l’esistenza di un mondo diverso, popolato di artisti, nel quale entra definitivamente anni dopo legandosi a Giulio, che ha sempre un libro in mano. La strada sognata di Valeria Della Valle (pubblicato da Einaudi) segue le vicende di Livia e soprattutto quelle di sua figlia Dede attraverso dieci racconti, incentrati di volta in volta sugli incontri della ragazzina, che gode di una grande libertà di movimento nella strada sotto il Pincio dove abita con i suoi genitori. Dede e le sue amiche, Guenda e Gaia, figlie della pittrice romena Doina, entrano e escono dagli studi di artiste ed artisti, passano le serate all’osteria con i loro genitori (quando entrano un po’ di soldi), si godono il paesaggio della varia umanità che le circonda. Della Valle evoca la Roma vivace e operosa di pittori, scultori, ceramisti; ne restituisce i colori, gli odori e i suoni; trasmette insieme la nostalgia per la propria infanzia e per un momento magico e irripetibile della storia culturale del nostro Paese.  

A pensarci bene, si diceva mentre usciva dall'ombra della strada e si avviava verso la luce di piazza di Spagna, non era successo niente di memorabile, in quella strada, solo piccole cose, e per questo per tanti anni aveva taciuto e aveva tenuto per sé quei ricordi: perché quelle storie non valeva la pena di raccontarle a nessuno. Ora non aveva piú parole, e quelle poche che ricordava era giusto che morissero con lei, o rimanessero chiuse in un libro, come quelle che per tutta la vita aveva chiuso nei vocabolari. A ricordare la strada sognata da Livia, tanti anni prima, sarebbero rimaste solo le immagini. Una strada stretta, lunga, fatta di cortili e di scale, all'ombra dei pini di Villa Medici, una strada ferma e silenziosa, immobile nei quadri e nei film di chi l'aveva amata. E quelle immagini su qualche parete, in qualche museo o in qualche archivio - avrebbero continuato a farla rivivere come era stata allora, per sempre. 


Valeria Della Valle (Roma, 1944) ha insegnato Linguistica italiana alla Sapienza Università di Roma. È accademica della Crusca e dell'Arcadia. Ha pubblicato saggi e libri sulla storia dei dizionari, sulla prosa contemporanea, sulla terminologia dell'arte, sui neologismi. Con Giuseppe Patota ha firmato quattordici libri divulgativi sull'italiano (Sperling & Kupfer), da Il Salvalingua (1995) a La nostra lingua italiana (2019), e con lui ha diretto il dizionario Il Nuovo Treccani (2019). Con Vincenzo Trione ha diretto l'enciclopedia Arte contemporanea (Treccani 2021). Dal 2019 conduce con Giuseppe Patota la trasmissione Le parole per dirlo (Rai 3), dedicata alla lingua italiana. Per Einaudi ha pubblicato La strada sognata (2022).