Abel Ferrara legge Cristo deriso di Gabriele Tinti

Museo di San Marco, Firenze

Il regista e attore statunitense Abel Ferrara legge le poesie di Gabriele Tinti ispirate all'affresco Cristo deriso del Beato Angelico, realizzato nella cella sette del convento oggi Museo. L'iniziativa è promossa dalla Direzione regionale Musei della Toscana e dal Museo di San Marco, grazie al contributo della Fondazione Cr. Nell'affresco Cristo deriso, Gesù indossa una luminosa veste bianca che allude alla Resurrezione, è bendato, seduto su un trono posto su una base di pietra, con in mano lo scettro e il globo dorato. Solo uno dei torturatori è visibile, gli altri sono evocati attraverso le immagini delle mani che battono il corpo prima di trascinarlo sulla croce. La Vergine e San Domenico sono ai suoi piedi, non guardano la scena, ma sembrano viverla e rievocarla in loro stessi. Abel Ferrara dà voce all'affresco di Beato Angelico che spesso inseriva nelle proprie composizioni cartigli e testualità dirette a far parlare i protagonisti dei propri dipinti e che Tinti espande in vere e proprie invocazioni.

L'evento rientra nel più complesso 'Rovine', progetto di Gabriele Tinti che visto coinvolti alcuni importanti attori e alcuni dei maggiori musei al mondo, dal Metropolitan di New York al British Museum di Londra e al Parco Archeologico del Colosseo.

Gabriele Tinti è un poeta, scrittore e critico d’arte italiano. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposo, Il Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles, la Glyptothek di Monaco e il Parco Archeologico del Colosseo. Le sue poesie sono state lette da attori come Kevin Spacey, Abel Ferrara, Stephen Fry, Robert Davi, Marton Csokas, Michael Imperioli, Franco Nero, Michele Placido, Burt Young, Alessandro Haber e Joe Mantegna. Nel 2016 ha pubblicato Last words (Skira Rizzoli) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano. Nel 2020 è uscita la sua nuova raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York). Nel 2021 l’editore Eris Press (Londra) ha raccolto in un volume il progetto Rovine

Abel Ferrara è uno dei registi e attori più controversi. Ha fatto del rapporto tra colpa e innocenza i cardini della propria poetica. Recentemente è stato premiato con il “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker” della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo. Nato a New York, nel Bronx, il 19 luglio 1951, Abel Ferrara ha diretto il suo primo Super 8 da ragazzo e ha presto collaborato con gli sceneggiatori Nicholas St. John e John McIntyre. Nei tardi anni ’70 ha iniziato a dirigere i suoi primi film, The Driller Killer (1979) e L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 i suoi successi internazionali comprendono King of New York (1990), Il cattivo tenente (1992), Ultracorpi – L’invasione continua (1993), The Addiction (1995) e Fratelli (1996). Il cattivo tenente, con Harvey Keitel, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1992 in Un Certain Regard. L’anno dopo Ferrara è ritornato a Cannes con Ultra-corpi – L’invasione continua. The Addiction, con Christopher Walken, è stato selezionato alla Berlinale nel 1995, mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e Isabella Rossellini ha vinto due premi alla Mostra di Venezia nel 1996. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e Heather Graham, ha vinto quattro premi a Venezia nel 2005. Nel 2011 Ferrara ha ottenuto il Pardo d’onore a Locarno. Gli anni 2010 hanno segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha interpretato 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012), presentato a Venezia, Alive in France (2017), presentato a Cannes alla Quinzaine, Pasolini (2014), pure presentato a Venezia, Tommaso (2019) e di recente Siberia