Benedetta Palmieri, Emersione

Un amore finito due volte

Una donna viene a sapere che l’uomo che ha amato e da cui è stata lasciata si è ucciso. Emersione, il romanzo di Benedetta Palmieri, pubblicato da Nutrimenti, ha la forma di un monologo della protagonista, chiamata Hornby dal suo amato, rivolto a lui che non c’è più. Ricordi belli (le risate, i film visti insieme, le cene, il primo incontro, lo scambio di mail) e ricordi brutti (i litigi, le critiche, l’abbandono) si mescolano alla cronaca di giorni interminabili in cui la donna non esce di casa e beve fino a stordirsi. Palmieri riflette sul dolore, passando da quello per la fine dell’amore ad un’accezione più vasta (come la sofferenza per l’omicidio di Falcone e per quello di Borsellino). I luoghi del romanzo sono la Napoli in cui Hornby vive e in cui si rispecchia e la Stromboli che è un suo luogo dell’anima. La cronaca di un ritorno alla vita, ma anche una riflessione sulla distorsione che la memoria opera sui fatti, sul nostro modo di rappresentare il mondo e di autorappresentarci.

Quante cose non so di te, queste pagine sono piene di incertezze. E non solo del tempo trascorso lontani, mi pare di non sapere miriadi di cose anche della nostra storia, del te che ho amato, di quello che mi stava vicino, che mi abbracciava di notte, che mi faceva appoggiare la guancia sulla mano e col pollice percorreva delicatamente il mio sopracciglio, la palpebra, mi leniva lo sguardo. Con questo non riesco a fare pace. Ho paura di aver trascurato particolari decisivi, sbagli di cui ancora non mi sono pentita, consapevolezze che avrebbero cambiato tutto, ganci per un futuro diverso.

Benedetta Palmieri è nata nel 1973 a Napoli. Nel 2011 cpubblica I Funeracconti (Feltrinelli), terzo classificato al Premio Tropea. Dopo dieci anni di silenzio, interotto da collaborazioni con riviste e giornali, Emersione segna il suo ritorno alla narrativa.