Samantha Silva, Amore e furia
Vita e morte di Mary Wollstonecraft
In Amore e furia, tradotto da Daria Restani per Neri Pozza, Samantha Silva mette in scena Mary Wollstonecraft negli ultimi giorni della sua vita (muore nel settembre 1797 per le conseguenze di una febbre perpuerale) e immagina che dal suo letto di dolore scriva una lettera alla bambina che le è appena nata, raccontandole la sua vita. Mentre Mrs B, la levatrice, l’assiste amorevolmente, colpita dalla forza di carattere della sua paziente, Mary ricorda le sue difficoltà da ragazza con un padre alcolizzato e una madre anaffettiva. Desiderosa di studiare, Mary frequenta John Arden, padre di una sua amica, che le presta molti libri; appena può se ne va di casa e fa la governante; fonda una scuola per ragazze cercando di coinvolgere le sue sorelle; vive un profondo legame con Fanny, un’artista che poi muore prematuramente a Lisbona; viaggia molto dall’Irlanda alla Francia della Rivoluzione alla Norvegia; ha una figlia fuori dal matrimonio con un americano fedifrago; finalmente trova l’amore con il filosofo William Godwin, ma soprattutto riesce porta avanti la bandiera del femminismo, convinta com’è che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini.
Samantha Silva è una scrittrice e sceneggiatrice che vive in Idaho. Si è laureata alla Johns Hopkins University’s School of Advanced International Studies, e ha studiato per un periodo nella sede di Bologna, in Italia. I suoi racconti e i suoi saggi sono apparsi su One Story e LitHub. Un cortometraggio, The Big Burn, che ha scritto e diretto, è stato presentato in anteprima al Sun Valley Film Festival nel 2018. Attualmente sta lavorando all’adattamento per il teatro del suo romanzo di debutto, Mr. Dickens and His Carol.Il dolore, mia dolce bambina, ti farà cadere ripetutamente in ginocchio, ma lo stesso farà la bellezza, lo stesso farà l’amore, e sarà abbastanza per risollevarti, per provarci ancora, per provare a vivere come ogni creatura desidera: libera.