Claudia Bruno, Sola andata

Dentro un mulinello esistenziale

L’io narrante di Sola andata, il romanzo di Claudia Bruno, pubblicato da NNeditore, è Ludovica, una ragazza romana che è andata a vivere con Cristian. Lui viene dalla Croazia, si occupa di ricerca in campo oncologico e poco dopo aver cominciato a convivere con lei deve trasferirsi a Londra per lavoro. Ludovica fa un po’ su e giù tra le due città, poi va a vivere con lui. Si sono lasciati indietro la gatta cieca Ombra, a cui sono molto legati: per far arrivare Ombra a Londra, Ludovica trova lavoro in un locale notturno e dà i soldi guadagnati all’insaputa di Cristian a Carlo, il fratellastro di lui, perché li raggiunga in Inghilterra. Bruno s’inoltra nei gorghi psicologici di Ludovica, racconta il reticolo di bugie che la separa sempre di più da Cristian e quello che succede dopo la rottura tra loro. 

A volte semplicemente mi sembra che il tempo si prenda gioco di me, che quello che mi accade dipenda totalmente dalle cose che mi sono capitate prima, come se la vita fosse un reticolo di coincidenze programmate e non ci fosse alcuna via d’uscita, nessuna possibilità di scelta.

Claudia Bruno è nata nel 1984. Suoi scritti e racconti sono stati pubblicati da Colla, Cadillac, Inutile, Minima&Moralia, Not, Effequ. Lavora come redattrice e consulente editoriale e collabora con le pagine culturali del Manifesto. Da sei anni vive tra Roma e Londra.