Roy Jacobsen, Gli invisibili

Saga dei Barrøy

Ambientata in Norvegia all’inizio del Novecento, la saga dei Barrøy di Roy Jacobsen, tradotta da Maria Valeria D’Avino per Iperborea, presenta nel suo primo volume, Gli invisibili, la famiglia di Irene che vive su un’isola in assenza di altri abitanti. Irene cresce con il padre pescatore, il nonno vedovo, la zia Barbra e la madre Maria. Una volta l’anno arriva lo zio; per il resto la vita è fatta di pesca e pastorizia; gli eventi principali sono la costruzione di un nuovo patio per la casa o i tentativi di mandare a servizo la zia che si concludono sempre con il suo ritorno a casa. A un certo punto irrompe la tragedia: il padre a cinquant’anni ha un infarto fulminante, la madre non si riprende più. Irene, che era andata via di casa per occuparsi di due bambini, torna Insieme a loro e per un po’ l’isola è in mano a un gruppetto di ragazzi con la zia Barbra che “non è mai diventata adulta”. Appassionante e utile nel ricordarci le nostre radici contadine e un modo di vita in cui conta solo l'essenziale.

Adesso, anche in casa del pastore, gli era apparso finalmente chiaro che quando tutto il resto viene meno, l’isola resiste. Lo sapeva già, certo, ma non l’aveva mai sentito con un tale senso di devozione come adesso che il mondo era sottosopra e lui si trovava sulle spalle un fardello più pesante che mai.

Roy Jacobsen (1954) è uno dei più influenti e apprezzati scrittori norvegesi contemporanei. Nel 1989 ha vinto il prestigioso Premio della Critica Norvegese e i suoi romanzi Seierherrene (I vincitori) e Frost sono stati nominati per il Premio del Consiglio Nordico. Gli invisibili, primo libro di una saga best seller, è stato tra i finalisti dell’International Booker Prize nel 2017. Jacobsen è anche sceneggiatore e autore di libri per bambini.