Enrico Macioci, Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia

Il bambino scomparso e quello caduto

Concentrato in tre giornate, tra il 10 e il 13 giugno 1981, il romanzo di Enrico Macioci, Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia, pubblicato da Terrarossa edizioni, ha sullo sfondo la tragica storia vera della caduta di Alfredo Rampi in un pozzo. Io narrante della storia è Francesco, ormai adulto, che rievoca la sparizione avvenuta in quei giorni del suo miglior amico, Christian. Nell’estate del 1981, Francesco e Christian hanno sei anni e sono compagni di classe, legatissimi tra loro. Un pomeriggio Christian dopo essere stato da Francesco si avvia verso casa, ma poi sparisce nel nulla. Mentre a Vermicino, il piccolo Alfredo lotta per la vita nel pozzo in cui è caduto (e tutta l’Italia segue attraverso la tv i tentativi di farlo uscire da lì), la polizia cerca Christian, senza seguire la pista suggerita da Francesco, quella della dolina, che per i due bambini è una base spaziale. Un romanzo sulla distanza tra il mondo dell’infanzia e quello degli adulti, e sulla perdita d’innocenza collettiva rappresentata dalla lunga diretta televisiva dell’agonia di Alfredo.

Tutti lo conoscevamo benché nessuno lo avesse mai visto. Era uno di noi e ce l’avrebbe fatta perché a nessuno di noi succedeva roba del genere, cascare dentro un pozzo in mezzo ai campi per poi morirci dentro mentre centinaia di persone sono lì a soccorrerti. Alfredino offriva alla nostra società la chance di condividere la solitudine, di mascherare l’impotenza, di rinnegare il reciproco disinteresse. Alfredino non sarebbe morto, era vivo e aveva paura, ma nel frattempo noi sperimentavamo la morte attraverso di lui, attraverso la sua paura di morire.

Enrico Macioci è nato a L’Aquila nel 1975. Si è laureato prima in Giurisprudenza e poi in Lettere. Ha esordito con Terremoto (Terre di mezzo, 2010), a cui sono seguiti La dissoluzione familiare (Indiana, 2012), Breve storia del talento (Mondadori, 2015), Lettera d’amore allo yeti (Mondadori, 2017), Tommaso e l’algebra del destino (SEM, 2020).