Giulia Serughetti, Amore assoluto e altri futili esercizi

Un'educazione sentimentale

Una raccolta di trentaquattro pensieri: in Amore assoluto e altri futili esercizi (Marcos y Marcos), Giulia Serughetti mette insieme ricordi di infanzia e riflessioni sul presente con uno stile brillante e lapidario: “soffro di felicità fragile”, “il tempo è un ragù”, sono “un monolite in cima a una montagna”, sono fatta di “immaginazione e pigrizia”. Gli amori (prima di tutto quello per il nonno che le ha salvato la vita con il suo appoggio incondizionato, poi quello per il cocker Olivia, gioia pura), le idiosincrasie, la fatica dell’adolescenza, la tendenza a chiedersi perché, e poi una Roma molto ammirata ma mai sentita come propria popolano la scrittura di Serughetti e rendono i suoi esercizi di scrittura tutto fuorché futili.    

Posso scegliere di distruggere o creare. Posso scegliere di buttare un fazzoletto per terra o aspettare un cestino, posso scegliere di essere Banksy o un fesso che fa sgorbi con una bomboletta spray. Posso scegliere di farmi del bene o del male, la vita o la morte. Ma davvero posso scegliere? Qual è la mia vera natura? E fino a dove riesco a distinguere veramente? Sono un mostro e un angelo in lotta costante, il primo sempre un passo avanti lancia fulmini e scatena la sua furia, l'altro calmo, immobile si rifiuta di combattere, esiste e non si muove. L'angelo ama e il mostro si innamora, uno libera l'altro possiede.


Giulia Serughetti è nata a Roma dove vive. Lavora nel cinema come segretaria di edizione.