Itamar Orlev, Canaglia

Il viaggio con il padre

Un tormentato rapporto padre/figlio è al centro del romanzo di Itamar Orlev, Canaglia, pubblicato da Giuntina nella traduzione di Silvia Pin. Tadek vive a Gerusalemme, sua moglie l’ha appena lasciato portandosi via il figlio piccolo e i suoi libri non vendono. Decide che è venuto il momento di rivedere Stefan, suo padre, ricoverato in una casa di riposo a Varsavia. I due non s’incontrano da vent’anni; sono stati l’alcolismo e le violenze domestiche del padre il motivo per cui la madre ha preso i quattro figli ed è scappata dalla Polonia in Israele nel 1968.  Nella cupa Varsavia del 1988, subito prima della fine del comunismo, Tadek fa a Stefan una meravigliosa sorpresa che culmina nel breve viaggio che fanno insieme verso la cittadina natale del padre. Durante il percorso, Stefano rivela per la prima volta al figlio molti particolari del suo passato: la cattura subita appena ventenne da parte dei nazisti, le torture, la prigionia, la fuga, e infine l’incarico di uccidere i collaborazionisti polacchi. Tadek , suo fratello e le sue sorelle hanno sofferto da bambini per gli scatti di rabbia del padre, ma hanno anche goduto dei suoi  momenti di buon umore e entusiasmo, e anche adesso, il protagonista passa dall’insofferenza per l’esuberanza paterna alla pietà per una vita distrutta dai colpi della Storia. Un viaggio che, come ci dice Orlev in questa intervista, libera finalmente Tadek dal peso che si porta dentro e lo fa tornare in Israele finalmente padre e non più solo figlio. Un romanzo capace di farci riflettere su pagine poco note della storia recente e insieme su un tema universale come quello della paternità.

Una volta partiti mi ritrovai a osservare il profilo di papà, i tratti marcati del viso, il naso aquilino, il mento pronunciato. L'uomo che conoscevo si allontanava sempre di più e al suo posto sedeva un estraneo. Non perché non ci fossimo visti per più di vent'anni, ma perché era mio padre, mio padre e basta, e stava borbottando tra sé e sé, immerso in pensieri appartenenti a mondi che mi erano sconosciuti, a vite che lui aveva vissuto e da cui io ero in gran parte escluso. Esaminai il profilo di quell'uomo, ora estraneo, ora il padre che conoscevo. Gli volevo bene. Lo odiavo. Volevo bene al padre che odiavo.


Itamar Orlev (Gerusalemme, 1975) ha studiato storia e cinema a Tel Aviv e Gerusalemme. Ha lavorato nel mondo del teatro e nel settore editoriale. Ha pubblicato racconti in molte riviste letterarie israeliane. Canaglia è il suo primo romanzo.