Pino Cacucci, L'elbano errante

Vita, imprese e amori di un soldato di ventura

Lucero ha solo quindici anni quando il corso della sua vita cambia bruscamente. Siamo nel 1544 all’isola d’Elba e il ragazzo è a pesca con la sorella Angiolina: durante un attacco turco, lei viene rapita e venduta come schiava al mercato di Algeri e lui ferito gravemente. Ripresosi, Lucero scopre che gli assalitori hanno bruciato viva sua madre: da allora decide di vendicarsi con ogni mezzo. Diventa spadaccino, soldato di ventura, cavaliere; studia a Bologna, combatte in tutto il mondo, dall’Italia alla Spagna all’Ungheria, a Malta, fino in Messico; conosce il giovane Miguel de Cervantes, diventa suo amico e lotta fianco a fianco con lui nella battaglia di Lepanto in cui il futuro autore del Don Chisciotte perde la mano sinistra. Nell’Elbano errante, Vita imprese amori di un soldato di ventura e del suo giovane amico Miguel de Cervantes, pubblicato da Mondadori, Pino Cacucci costruisce un grande affresco storico che rivela l’altra faccia del Rinascimento, quella grondante di sangue: il suo protagonista assistea ogni tipo di violenza in battaglia, ma a scandalizzarlo è soprattutto la crudeltà gratuita, quella degli efferati guerrieri turchi, ma anche quella della Santa Inquisizione che arriva a usare forni crematori per sterminare presunti eretici. La coprotagonista, Angiolina, ad Algeri diventa Aisha, la favorita del pascià, a cui dà anche un figlio maschio, e riesce a dissimulare il suo odio, fino ad ottenere una posizione di prestigio. Riusciranno di due fratelli a incontrarsi di nuovo? Che ne sarà di loro nel turbine degli eventi storici? Una narrazione che tiene avvinto il lettore di sopresa in sorpresa fino all’ultima delle novecento pagine in cui si dispiega, e che insieme ci invita a riflettere sul nostro presente alla luce dei fatti passati.

Il passato, figlia mia... Il passato in fin dei conti non esiste, perché è passato. Esiste soltanto il presente: che per te è fatto di lotta quotidiana per la sopravvivenza. Lo so, che non puoi fare altro,giunti a questo punto. Ma è così per molti: dagli animali del deserto alle bestie di Algeri. Ognuno fa quello che gli concedono le forze e l'intelletto per arrivare all'alba di un nuovo giorno. Niente di più. Ciò che chiamano il Futuro è soltanto questo sopravvivere alla lunga notte. E a ogni sorgere del sole, combattere con le unghie e con i denti per raggiungere la meta della sera. Un altro tramonto. Un altro giorno guadagnato. E così sia. Un po' come nei racconti delle Mille e una notte: te ne concedo un'altra, ma all'alba, morirai. E un'altra. E un'altra ancora. Inventandosi sempre un nuovo racconto per tirare avanti. Senza alcuna speranza. Solo per disperazione. È tutta qui, l'esistenza che ti prefiggi, Aisha?


Pino Cacucci è nato ad Alessandria l’8 dicembre 1955. Cresciuto a Chiavari, si traferisce a Bologna nel 1975 per frequentare il DAMS. All'inizio degli anni ottanta vive per lunghi periodi a Parigi ie a Barcellona. In seguito viaggia molto in America Latina e soprattutto in Messico dove abita per lunghi periodi. Fra i suoi titoli: Outland rock (1988), Puerto Escondido (1990), da cui Gabriele Salvatores ha tratto il film omonimo, Tina, San Isidro Futból (1991), da cui Alessandro Cappelletti ha tratto il film ¡Viva San Isidro!, La polvere del Messico (1992), Punti di fuga (1992), Forfora (1993) poi ampliato in Forfora e altre sventure (1997), In ogni caso nessun rimorso (1994), Demasiado corazón (1999, premio Giorgio Scerbanenco del Noir in Festival di Courmayeur), Ribelli! e Gracias México (2001), Mastruzzi indaga (2002), Oltretorrente (2003), Nahui (2005), Un po' per amore, un po' per rabbia (2008), Le balene lo sanno. Viaggio nella California messicana (2009, premio Emilio Salgari), ¡Viva la vida! (2010), Nessuno può portarti un fiore (2012, premio Chiara), Mahahual (2014), Quelli del San Patricio (2015), Mujeres (2018, con Stefano Delli Veneri per Feltrinelli Comics).
Ha tradotto in Italia numerosi autori spagnoli e latinoamericani: tra questi Claudia Piñeiro, Enrique Vila-Matas, Ricardo Piglia, David Trueba, Gabriel Trujillo Muñoz, Manuel Rivas, Carmen Boullosa, Maruja Torres, Carlos Franz, Francisco Coloane.