Ayelet Gundar-Goshen, Dove si nasconde il lupo

I sospetti sul figlio

La protagonista del nuovo romanzo di Ayelet Gunder-Goshen, Dove si nasconde il lupo (tradotto da Raffaella Scardi per Neri Pozza), Lilach, vive negli Stati Uniti da diciassette anni. Ha seguito il marito Michael a Palo Alto nella speranza di far crescere il figlio Adam in un paese più sicuro di Israele. All’inizio della storia un giovane entra con un machete in una sinagoga della città, uccide una ragazza e ferisce alcune persone; poco dopo Jamal, un compagno di scuola di Adam, muore nel corso di una festa. Si scopre che il sedicenne Adam, che da poco frequentava un gruppo di autodifesa con Uri, un ex militare israeliano, odiava Jamal che lo bullizzava e lo derubava. In Lilach si accende il sospetto che il figlio c’entri qualcosa con l’anfetamina letale trovata nel bicchiere del suo persecutore, e anche la polizia comincia a indagare. In Dove si nasconde il lupo vengono esplorati con grande finezza il tema dei silenzi tra una madre e il figlio adolescente, quello dei mezzi a cui ricorrono gli uomini per affermare la loro virilità e quello dell'impossibile ricerca di un luogo al riparo dalla violenza.

Partorisci un bambino e la prima cosa che fa quando esce dal tuo ventre è piangere con una voce che non è la tua. Perché fino a quel momento, fino al parto, ha parlato attraverso la tua gola, quando era affamato tu chiedevi cibo, e adesso piange con la propria voce, e tu la benedici, la sua voce, ti assicura che tutto va bene, che respira senza di te. Custodisci le sue frasi. Finché un giorno quella voce così familiare cambia.  

Ayelet Gundar-Goshen è nata in Israele nel 1982 e si è laureata in Psicologia clinica all’università di Tel Aviv. Ha lavorato in uno dei principali quotidiani israeliani ed è autrice di sceneggiature che hanno riscosso successo di critica e vari premi, tra cui il Berlin Today Award e il New York City Short Film Festival Award. In Italia ha pubblicato Una notte soltanto, Markovitch (che ha vinto in Israele il Premio Sapir per la migliore opera prima), Svegliare i leoni e Bugiarda.