Cristina Di Canio, La libraia tascabile

Consigliare il libro giusto

In La libraia tascabile, pubblicato da Giunti, Cristina Di Canio racconta storie dalla sua libreria, chiamata affettuosamente dai clienti la Scatola Lilla. Di Canio, dopo aver fatto altri mestieri, decide di aprire una libreria indipendente a Milano: in trenta metri quadri stipa più libri che può e dà spazio alla sua inventiva per allargare la cerchia dei lettori. Iniziative come il libro sospeso, l’abbonamento annuale, il libro a sorpresa, Book Wide Shut sono tutte mirate a far arrivare ai lettori le storie giuste; nella visione di Di Canio il libraio si pone in ascolto del cliente e cerca di individuare cosa può piacergli (o cosa può piacere alla persona a cui il libro comprato si indirizza). La libraria tascabile racconta di Alberto, Lucia, Emily, Sofia, Cecilia e altri, che, entrati nella libreria hanno ampliato i loro orizzonti, fatto nuove amicizie, scoperto classici indimenticabili. Oltre a raccontare squarci della vita da libraia, Di Canio suggerisce in appendice una serie di letture che vanno da Le affinità elettive di Goethe a Diario di un dolore di Clive Staples Lewis e di ogni libro citato indica per chi è indicato, quando e dove leggerlo, un’opera affine, la trama e una citazione. Un libro che sprizza amore per i libri e offre utili suggerimenti per chiunque sia interessato al mondo dell’editoria.

A volte mi sento anche un po' in colpa facendo retrocedere alcuni libri e mettendone in mostra altri. Ma ho fiducia nel tempo che sa premiare le storie che vanno dritte all'essenza delle cose. E soprattutto,mentre li sposto, so di poter promettere a ciascuno dei libri scelti che qui, tra queste quattro mura lilla, nessuno di loro verrà dimenticato. Semplicemente riposerà aspettando il suo turno, il suo momento per brillare, per incontrare la vita giusta in cui incastrarsi come la tessera mancante di un puzzle. 

Cristina Di Canio (Milano, 1984), nel 2010 ha lasciato un contratto a tempo indeterminato per aprire la sua libreria di quartiere, ribattezzata dai lettori “la Scatola Lilla” per via delle dimensioni e del colore delle pareti. Al lavoro di libraia ha affiancato, negli anni, quello di consulente editoriale e formatrice di librai.